25 dicembre 2006
LA VIOLA DI NATALE
10 dicembre 2006
PALLE DI NATALE
Io non capisco ma cerco di adeguarmi.
Non capisco gli altri e molto spesso non ho capito me stessa.
Perchè nel periodo prenatalizio ci si fa prendere o si viene aggrediti alle spalle dalla malinconia?
vogliamo chiamarla con il vero nome? SEGA MENTALE. Un'enorme sega mentale.
ecco. Per quale strana perturbazione cosmica succede ciò?!!!!
In questo momento sono ancora salva, io.
In questo momento altre persone di mia conoscenza si fanno delle paranoie a cui neanche loro riescono a dare una spiegazione se non quella di non riuscire a far tutto prima del Natale. ma tutto cosa?! finisce il mondo dopo il 25? svaniscono le amicizie? finiscono i panettoni? (quelli non finiscono mai...altro che amicizie...UN PANETTONE è PER SEMPRE)....
perchè!!!!!
sono aperta a tutte le vostre risposte...sempre che esistano.
A.
09 dicembre 2006
FANGO NO TAV!
E così venerdì 8 dicembre ci rechiamo alla 3 giorni NO TAV in quel di Venaus...una carovana...Vado a prendere Mari, la moglie, poi Davide, poi tappa a Borgone a recuperare Borgoniani e Vaiesi e tutti su a Venaus a raggiungere il San Diderese, detto Enrico (mai talpa..). Scendiamo dall'auto: diluvio universale, ci aggreghiamo alla lunghissima fiaccolata, percorriamo tutte le viuzze di Venaus finchè il nostro percorso termina al presidio, davanti ai terreni sotto sequestro. E da lì non solo più acqua dal cielo ma fanghiglia da sotto: sprofondando inesorabilmente e ritirando fuori le zampe come calchi di gesso (esagerata..) ci dirigiamo verso la polentata e agnello (transgenico secondo me...) e qualche meraviglioso vin brulè! Poi concerto degli Egin sotto il tendone, noi da strizzare, il pavimento giallo, sotto in lontananza, e pezzato di fanghiglia, i cani marci che si rincorrono nel delirio della gente, le facce felici, ci diciamo che siamo in tanti e ricordiamo come i vecchietti lo scorso anno, Wander col bandierone e lo scarpone nuovo inaugurato nel fango, Diego che rimpiangerà il fatto di avermi invitata a capodanno ; ), il panettone alle castagne, mia moglie che mi promette la grappa e poi mi perde nella polenta e io la grappa non la vedo più (ma questa me la lego al dito), il mio terapeuta (Marco) che mi riconosce ancora nonostante sia mezzanotte e quindi mezz'alcool ma riesce ancora a invitarmi al capodanno del suo amico Mauro al discount della cirrosi...e Ivan che l'anno scorso mi faceva le facce da terrorista anarchico-insurrezionalista valsusino e ora non più...(ma non è diventato serio...) e il tatino che in mezzo a tutta quell'acqua mi parlava di andare in piscina ed Enrico che mi faceva i discorsi seri e devo dire che in quel delirio ci stavano bene... e Efrem...ma dove sei finito? troooppo, trooooppo lavoro! Un giorno ti rapisco e ti porto a prendere un caffè al presidio...(parla poi quella che non lavora mai...) e stasera, ma porc...che volevo tornar su sono rimasta bloccata a casa...ma mi consolo con una pillola di saggezza che vi lascio:
"Ciascuno di noi è ricco in proporzione al numero delle cose di cui può fare a meno".
Non c'entra nulla direte voi, vero, è che mi è cascato l'occhio su un libro che ho qui in giro....su, su, non vi lamentate, pensate se mi fosse cascato l'occhio nella tazza del cesso...
Comunque meditate, meditate, ...e mentre siete sui vostri personalissimi Wc cercate di darmi una risposta al quesito...secondo voi...a quei terreni sotto sequestro non manca qualcosa....?...
E.
05 dicembre 2006
TRE GIORNI A VENAUS
- la polizia muove un dito? in meno di niente almeno 5000 in campo: Venaus, autostrade, statali...
- le manifestazioni, gli scioperi, il volantinaggio a Chambery, le sere dopolavoro al presidio e i giorni di festa
- il padre di Andrea e il suo meraviglioso vin Brulè
- la nonna di 74 anni a marciare lungo la statale contro l'espropriazione dei terreni di Venaus
- la polenta col formaggio al presidio
- il suonatore di fisarmonica che arrivava da Torino in treno
- le signore coi capelli bianchi in prima fila contro il cordone della polizia
- il furgone dell'Askatasuna che non ha mollato un momento e le dirette speciali di Franz a Radio Black Out
- i suonatori della banda che c'erano sempre, sempre, sempre!
- la neve su Venaus
- Gli amici di Borgone sempre presenti, i fuochi di sera, Efrem che a fine servizio porta i viveri al presidio
- i ragazzi giovani, i vigili del fuoco, quelli di sinistra, quelli di destra, quelli di centro e gli anarchici
E come i momenti belli così quelli più difficili: i pestaggi della polizia, la sensazione di essere delle pedine (noi e loro) di un sistema molto più grande in grado di manovrarci, i momenti di incomprensione nel movimento, il dover esporre un documento ogni volta che si viaggia tra Susa, Mompantero e Venaus ed essere rimandati indietro da un posto di blocco o dall'altro. Insomma, un anno difficile e impegnativo ma denso di calore umano!Ma la sensazione più bella è la consapevolezza che alla minima avvisaglia saremo in migliaia di nuovo in campo, uniti come i datteri nella loro confezione e forse di più! Il TAV si farà....staremo proprio a vedere!
TRE GIORNI A VENAUS: 8-9-10 Novembre, Venaus
per info www.notav.it
E.
15 novembre 2006
AGLIO a PRIMEGLIO
E come ogni anno ecco l'appuntamento malefico a base di Bagna Cauda.
Sono stata un gran bene, con tutti.
Mi sono stupita di arrivi improvvisi, dei primi momenti di imbarazzo e la tenacia con cui ho affrontato la situazione.
Mi sono emozionata a vedere tutte le persone che mi ruotano attorno e mi sono staccata dai casini di tutti i giorni in due soli giorni.
Mi ha fatto piacere ridurre il cortile come un campo appena arato dai cinghiali... gli animi dei giocatori erano molto alti, nessuno pensava e qualcuno ha anche ringraziato per questo tipo di cene un po' anomale in cui si sa come si parte ma non si sa come si va a finire.
un abbraccio a tutti, due per Annina!
A.
10 novembre 2006
LE FACCE DELLA GENTE
in questo periodo lo faccio spesso, li osservo di nascosto per quella frazione di secondo e guardo le loro espressioni sul volto.
in più guardo anche che tipo di facce sono, se appartengono a donne, ragazze, mamme, giovani che hanno appena preso la patente, uomini agli albori della loro carriera, nonni.
se poi in più le si guarda in base all'orario della giornata qualche cosa si riesce a percepire di loro.
qualcuno si sta recando a lavoro, altri hanno appena portato i figli a scuola e si recano a lavoro, qualcuno è appena uscito da lavoro e si accinge a prendere un aperitivo nella brulicante torino, altri escono da lavoro per andare a svolgere le faccende di casa.
lavoro, lavoro, lavoro.
questo è il mio cruccio attuale e per questo cerco di interpretare dai volti della gente se anche loro sono crucciati come me.
crucci-crucci sento odor di ucci-ucci.
è arrivato il momento di cambiare, di cercare in altri lidi, di serate con curriculum.
da qualche parte in questo mondo serviremo, noi giovani forestali...che fa rima con ideali. ecco, forse questa è un po' la rovina dei forestali, avere ideali e cercare un lavoro "vero" che un minimo si avvicini a ciò per cui tanto abbiamo studiato. NON ESISTE.
allora per quel poco che possiamo fare io e la bionda ci siamo assunte a tempo indeterminato.
tiè.
penso che sia un po' l'ossessione dei giovani di oggi la parola indeterminato.
allora avanzo una proposta: cambiamo la formula nei matrimoni, un nuovo contratto matrimoniale.
"vuoi tu Pippippiri prendere il qui presente Fischiaincurva... a tempo indeterminato...finchè la società non ricambia un'altra volta?"
A presto, A.
09 novembre 2006
LA RIVOLTA SOCIALE
Basta!Sono stufa, e tocco il fondo del fondo. Non siete anche voi circondati da persone che non fanno altro che dirvi che sbagliate? Che vi giudicano costantemente? Che si sentono superiori e che tutto quello che fanno o che pensano loro non è perfetto ma quantomeno è "il giusto" e tutto ciò che è al di fuori della loro cerchia è "sbagliato"?Per quanto ci facciano alterare e uscire dai gangheri, miei cari, ricordiamoci che noi siamo più forti, semplicemente perchè chi giudica di continuo è come una roccia di Bonifacio che senza le sue piccole certezze imposte per sopravvivere si sbriciola in un niente al primo soffio di vento.
Impossibile giudicare perchè ognuno vive come meglio riesce e non ci sono difetti o pregi...purchè non leda le persone che gli sono intorno.
Grazie a Dio ci sono gli amici, meravigliosamente omnipresenti e meravigliosamente vari che fanno decollare la qualità della vita...senza di loro è come essere persi. E oltre a questi ci sono altre persone, che in realtà sono dei fiori, spuntano all'improvviso e ti dimostrano con due parole o uno sguardo che forse non è poi così tutto oscuro, perchè sono un concentrato di vita e di frizzante stupore quotidiano...
Quindi, miei cari, abbiamo armi, testa e abbastanza coraggio da rivoltare tutto: il lavoro, i ruoli imposti, le gerarchie e non facciamoci tirare dentro dalla negatività di chi ha bisogno di rocce al posto dei piedi ...in fondo il marmo sarà anche bello ma è duro da digerire!
Baci, E.
23 ottobre 2006
LA FORZA DI CORIOLIS
Forse
tutto è dovuto alla rotazione terrestre.
Se la terra non girasse la nostra unica direzione alla meta è legata alla forza gravitazionale ma… siccome la terra gira siamo come il vento che non si dirige direttamente da un punto all’altro ma viene deviato di 20° verso l’esterno.
Ecco, questo credo sia il destino: fa deviare di 20° la nostra ipotetica strada alla meta.
Quindi, credo che nessuna delle fughe descritte nel post scelto dalla bionda (non voglio sapere quale sarebbe stata la cosa furba da narrare…) siano sbagliate, alcune ti portano direttamente alla meta, magari sbagliata, altre ti conducono allo stesso punto, magari nuovamente sbagliato, ma con un percorso differente deviato di 20°.
Cercare un centro di gravità permanente molto spesso non è la cosa più furba.
Troppo spesso cerchiamo nei comportamenti altrui le scuse per non osservare noi stessi.
Lasciamo deviare il nostro percorso, da qualche parte arriveremo, SEMPRE.
Il percorso è sempre corretto, la meta è sempre corretta: dipende con che occhi la si guarda.
A.
18 ottobre 2006
LA SINDROME DELLA LEPRE
Oggi avevo due cose da scrivere: una seria e una idiota, indovinate quale ho scelto...
La sindrome della lepre è quella patologia strana, solitamente attribuita agli individui di genere maschile, che genera attacchi di fuga incontrollati in occasione di un potenziale impegno sentimentale simil-serioso. Ecco. Credo di esserne affetta.
Ripercorrendo le tappe della mia giuovinezza vedo solo fughe da velociraptor che potrei distinguere in tre categorie: fulminee, preventive e curative
1- fuga fulminea= la controparte maschile manifesta interesse. Reazione: fuga (fisica) e silenzio (sonoro). Fingo impegno sentimentale già presente con altro individuo, il cui grado di coinvolgimento aumenta in relazione all'insistenza dell'aspirante: unione consolidata da anni (primo livello) con uomo geloso (secondo livello), in procinto matrimonio (terzo livello)....comunque non fatelo: non funziona mai.
2 - fuga preventiva= ci si conosce, si esce e potrebbe anche essere...ma scatta il sindromone della lepre: tiene la macchina troppo pulita...ha quella mano un po' da scimmione...quando cammina pende verso di te tanto che gli chiederesti..."scusa, un occhio ti pesa più dell'altro?"...insomma una serie di scuse banali che vengono immortalate a gonfalone da sbandierare nel momento della fuga da un possibile impegno. Scuse, appunto.
3 - fuga curativa. A volte è troppo tardi. Il danno è fatto. Ti sei fidanzata, ovviamente con la persona sbagliata.
E questo perchè? Perchè dopo averne scartati 800 arriva quello che ti piace, gentile, colto, battuta pronta, non inamidato ma neppura sciatto, ovviamente di sinistra e pure intelligente (il tutto l'hai constatato da una scansione dei primi 5 minuti...la tendenza politica dopo 10). Unica piccola pecca:FIDANZATO. Bene, tutto da rifare, giri i tacchi, rimugini che forse sei tu tutta storta (il chè è comunque vero) e dici, ma si, si buttano tutti, son troppo difficile, mi butto anche io....NEL BARATRO: perchè gli altri si buttan bene, le tue sono craniate su tondini di ferro. E dopo sei nell'alto mare, un mare di melassa dal quale rifuggi come una lepre un po' arrostita...Scusa caro, ti lascio un attimo perchè ho scordato il forno acceso...in Groenlandia.
La cura? il mastice....
E.
12 ottobre 2006
Infinito Autunno
trascorsi, dissolti nella nebbia,
in denso fumo che avvolge,
leviga e confonde
i segni del tempo.
le mani,le mie.
riaffiorano dal torpore
e si scoprono a stringere
ciò che credevo perso,
e che invece conservo
come un soffio d'Autunno.
perchè in fondo conosco l'essenziale,
lo guardo intensamente dal filo di un rasoio
lo sfido e mi illudo in un gioco malato
di ignorarlo con sprezzante superiorità.
ma non ne sono all'altezza,
mostro abile destrezza in una stanza vuota,
fingendo una forza che non mi appartiene,
riflessa da mille specchi muti.
poi il vento nella stanza
e d'improvviso aria pungente,
fresca spietata, la nebbia dissolve
lasciandomi inerme sotto una luce avvolgente
che ora assopisce, ora avvolge, finalmente riscalda.
Con occhi nuovi e mani di cielo
abbraccio il tempo perduto,
racchiuso in un istante
E.
BRAIN WOMAN
Prendiamo esempio dai nonni: non hanno mai detto che un qualche acciacco fisico è portato da stress..lo stress, neanche sapevano che cos'era, una parola straniera con due esse alla fine "che non esistono mica queste parole nella lingua italiana"... e allora non nominiamole e soprattutto non attribuiamo la caduta dei capelli a un fattore di stress.
Affidiamoci un po' di più alle stagioni e osserviamo con attenzione la natùra.
PS... per quelli che hanno pochi capelli sulla cabeza e che hanno una caduta costante del capello, mi dispiace dirlo, ma il detto saggio della nonna non vale, il fattaccio non lo potete attribuire al periodo di caduta delle castagne ma ad un inizio di calvizia.
Torno sui miei passi, è arrivato l'autunno e neanche me ne sono accorta.
Il mio cervello non è mai andato in vacanza, e ne sono felice, perchè ho avuto poco tempo per pensare e farmi paturnioni, tra la casetta nuova, il lavoro al museo, il lavoro all'università e questo "piacevole"concorso alle porte.
Ieri sera si facevano considerazioni con la bionda sul sistema dei concorsi: bene che ci siano, per entrare nella pubblica amministrazione è l'unico sistema, ma male che ci sia molto spesso il favorito.
Questo sistema fa sì che dei GGGiovani si riducano la sera a leggere tonnellate di fogli di leggi, decreti legislativi, piani di assestamento, stime forestali, teorie che non entrano in testa perchè non si riesce a visualizzarle nella pratica...ecco, tutto ciò lo faccio con piacere, male non fa, nonostante siano argomenti visti e stravisti imparo sempre cose nuove...il problema forse è sempre il sistema della ragnatela che per me rappresenta il mondo del lavoro.
Naturalmente io sono il ragno appeso al filo...della speranza...in attesa di poter far valere le mie capacità, magari nascoste (basta che tutti si mettano gli occhiali!).
A.
05 ottobre 2006
stordita?...un po' troppo
semplicemente porgo i complimenti alla bionda per il suo livello di storditaggine attuale.
Avrà mangiato troppe puffragole...mah.
Ti rimembro solo che se venerdì pomeriggio tu fossi stata su a oulx io sarei venuta su per studiare, e se tu NON fossi stata su a oulx ma rimasta a torino... ci saremmo viste uguale ma solo in un posto diverso!!!!!!
va bene lo stesso bionda!
A.
29 settembre 2006
IL TEMPO DEL GRANO
Sono stesa. Occhi verso il soffitto. Una luce delicata, di grano maturo, si diffonde intorno nella stanza. E' il colore delle pareti, quelle della casa del paese. campagna, Soglio d'Asti.
La prima cosa che mi stupisce è il silenzio. Assoluto. Impalpabile.
Una quiete mai provata.
Mi giro nel letto, a sinistra vedo la nonna, a destra il nonno. Voltati di schiena, nel sonno profondo loro non si accorgono di me, così come la casa, immobile nel silenzio. Mi alzo piano, cercando di non fare rumore. Ma niente fa rumore, il letto non si muove, sono come un ospite invisibile in quella casa di pace fuori dal tempo.
..Il tempo..
Prima di uscire dalla stanza lancio un'occhiata all'orologio sul muro, la lancetta dei secondi, marrone su sfondo bianco si muove lentamente. I nonni continuano a riposare. Passo nel corridoio, e mentre cammino un pensiero mi sfiora "e dopo la vita?..." e subito se ne va.
Giro a sinistra nella sala da pranzo.
Accogliente la sala da pranzo, i mobili fatti dalle grandi mani del nonno, un camino in pietra mai usato e i rami dell'albicocco che si affacciano sul balcone di casa. So che tutto questo c'è, ma non vedo nient'altro, se non la stessa stessa luce di sole che pervade la casa, silenzio.
Sento una nuova pace, anche se percepisco di non appartenere a quel mondo: c'è una differenza di materia tra me e quell'equilibrio perfetto di silente armonia, linguaggio non parlato, che mi concede di esser lì, sebbene io non ne capisca il perchè.
Guardo di nuovo l'ora, questa volta sul muro della sala e scopro con stupore che la lancetta dei secondi qui si muove molto più velocemente, in modo quasi frenetico, raddoppiando i giri. Capisco che qui il tempo è diverso. Torno indietro, i nonni dormono ancora. L'orologio rallenta di nuovo.
Mi accorgo che il nonno si è sdraiato con le scarpe ancora addosso e tiene involontariamente i piedi giù dal letto, probabilmente per non sporcare le coperte con la terra dell'orto.
Mi avvicino per togliergliele e farlo riposare meglio, ma lui nel dormiveglia fa una smorfia di disappunto, allora lascio stare... in fondo è stato sempre più selvatico di me. Rivolgo ancora una volta lo sguardo ai nonni e mi stendo nuovamente tra loro, sapendo bene che mi capiterà difficilmente di poter esser ancora lì. E chiudo gli occhi, immergendomi ancora un po' in quella pace che non mi appartiene, in silenzio, godendo ancora per un po' di quell'attimo infinito che mi separa dal risveglio...
Questo post scomparirà.Come la stanza gialla.
La strana magia del tempo, la bella presunzione di misurarlo in modo meccanico. Il tempo delle emozioni come si misura? E il tempo della vita? In secondi, certo, minuti, ore, settimane e mesi. Ma il tempo percepito è altro. E se quello che noi definiamo passato fosse in realtà un costante presente distribuito in una dimensione diversa ripetuto infinite volte...allora anche il futuro sarebbe già certo, già vissuto, già presente. Non è forse la sensazione che talvolta abbiamo? Stupirsi di fronte al domani per poi guardarsi indietro e capire che in fondo quel percorso ce l'avevamo già dentro. O forse non è altro che una sensazione di familiarità con nostro vissuto, sudato, ingarbugliato, lottato e superato. Ma senza vincitori ne' perdenti.
...Sarà stata la pasta e cipolla mangiata dalla bruna stasera...mah...
E.
24 settembre 2006
BUONA SETTIMANA
Paura di avere paura. E' così, a volte ciò che potrebbe arrivare ci spaventa di più dell'evento in sè. Ma la paura, sorella dell'ansia e parente stretta dell'incertezza va combattuta. Ignorata, snobbata e presa a spallate. Andando avanti. Perchè l'incertezza rosicchia l'energia e provoca immobilità. IMMOBILITA'. A volte serve, per capirci qualcosa e crescere un po' di più. A volte uccide lentamente. Va dosata, come ogni medicina di una cura non prescritta che non avresti mai voluto prendere.
La soluzione è la reazione, fisica e mentale, attività positiva e propositiva che costruisca, costruisca inesorabilmente, cose anche inutili, ma che domani potrebbero servire, se non a noi a chi ci è accanto. Un buon posto di combattimento, anzi, un buon attrezzo da combattimento è ciò che occorre. Un giglio arancione: purezza ed energia, energia pura in continua costruzione. Meravigliosamente unico di forza propulsiva...sprecarla sarebbe da folli.
E allora si ricomincia, da lunedì, come tutti i buoni propositi, e ci va un bel progetto, arancione, un buon obiettivo, rosso efficace. E con un giglio sopra la scrivania, lavorare su sè e migliorarsi per diventare dei porti aperti con la luce verde sempre accesa...
E.
22 settembre 2006
ALCHIMIA
Ogni riga un significato, che si può legare alla riga prima o dopo, che si possono legare alla strofa prima e a quella successiva.
E come se non bastasse, il collante dei pensieri slegati è la musica.
Bah. B-A-H. Ho dato un mio pensiero su questa canzone e chi vuol intendere intenda.
A.
Che mentre c'è da osare
Uccide lo spettacolo carnale
E l'anima brucia più di quanto illumini
Ma è un addestramento mentre attendo
Che io m'accorga che so respirare
Che sei il mio sovversivo
Mio sovversivo amore
Non c'è torto o ragione
E' il naturale processo di eliminazione
Forse se, forse se, porta ad esitare
Io vengo dall'errore, uno solo
Del tutto inadatto al volo
E anche se vedo il buio, così chiaramente
Io penso la bugia affascinante
E non mi accorgo che so respirare
Che sei il mio sovversivo
Mio sovversivo amore
Non c'è torto o ragione
E' il naturale processo di eliminazione
Lei è qua, lei è qua come, radioattività
Che mentre c'è da osare,
Uccide lo spettacolo carnale
Cinque pianeti, tutti nel tuo segno
Il fallimento è un grembo e io ti attendo
Mentre ti scordi che puoi respirare
Che sono il sovversivo
Tuo sovversivo amore
Non c'è torto o ragione
E' il naturale processo di eliminazione
Dentro Marylin
Afterhours
QUELLI CHE BEN PENSANO
A scrivere e non a studiare per procurarmi un lavoro, ma questo stasera non era proprio possibile.
Una scarica di telefonate, tutte utili. Molto.
Bruno mi ha fatto sentire le sue parole per farmi capire che sono nella sua classifica di cose da tenere in considerazione e mi ha fatto percepire il suo tono di comprensione.
Davide mi ha fatto sentire le sue proposte e iniziative, anche se strappate a una giornata di attivismo, per coinvolgermi nei suoi momenti di condivisione.
Gabri con i suoi labirinti senza uscita di parole mi ha fatto calmare e pensare sulle mie sensazioni di adesso.
Grazie.
Prenderò in considerazione il fatto che la casa nuova può essere un mio strumento di potere. Può essere negativo, può essere positivo questo, ma tutto dipenderà da come lo vedo io.
Prenderò in considerazione il fatto che la casa nuova può essere un posto dove decantare le idee e prendersi la vita morbida.
Prenderò in considerazione il fatto che la casa nuova può essere un punto di partenza grande e poi vada come vada.
Prenderò in considerazione il fatto che le cose bisogna iniziarsele alla grande, poi, per tutta una serie di piani astrali che si mescoleranno per alto volere, magari cambieranno.
Prenderò in considerazione il fatto che, se stessi vivendo tutte le brutte sensazioni di lavoro in un altro momento, ora, il fatto che le persone che conosco non vengano da me nei giorni in cui io sento più il loro bisogno di aiuto, non lo sentirei così amplificato adesso.
Ora prenderò in considerazione il fatto che non bisogna prendere troppo in considerazione le considerazioni altrui altrimenti non se ne esce più!!
A.
18 settembre 2006
SAGRA DELLE COSE MAI FATTE
Un gran peccato che voi tutti non abbiate potuto partecipare!!!!
La bruna ha preso in affitto un appartamento che molto probabilmente non è stato pulito da dieci anni...cose mai fatte...
Il sabato e la domenica sono trascorsi veloci, oggi ho un male all'avambraccio che quasi non riesco a pigiare i bottoncini della tastiera a causa dell'elevata attività strofinatoria con spugnetta abrasiva!
L'errore? Chiedere a mia madre quale prodotto usare per sgrassare i mobili della cucina...cose mai fatte...
Beh, dopo questa domanda, la festa è iniziata!!!
Non fate mai l'errore di chiedere a vostra madre un consiglio sulla casa: sarà un'ottima occasione per vomitarvi addosso i rospi che aveva in gola da anni!!!!
Ah, se solo avessi almeno una volta sgrassato i mobili nella casa dei miei...
Per chi fosse interessato sabato prossimo si effettua il passaggio del portentoso attrezzo chiamato 100 gradi per eliminare lo sporco più accanito!
A.
11 settembre 2006
SENZA CUNISIUN
Si riportan le notizie ora ma il fatto è accaduto giovedì sera.
La bionda e la bruna si recano in Valle richiamate dalla proposta di Davide.
Appena metton piede sul luogo dell'appuntamento si chiedono: "Davide vuole vendicarsi di qualche cosa??".
Passi l'entrata a 5 iuri, passi l'infinito girare in tondo su una strada che ci vomita tra camion dell'autoporto e luci dei parcheggiatori che scambiamo nel buio per la polizia (se uno non avesse anche sempre la coscienza sporca vivrebbe meglio...), passi che la bruna è invasa da un'allergia pruriginosa causata forse dai conservanti nei cibi (vi terrò aggiornati)... ma essere accolti sotto i tendoni del BeerFest di Susa da un odore di SUDORE FRITTO e Pacutin a Festa... Cosa ti abbiam fatto di male Taft???
A parte tutto è andato alla grande, le danze dei Lou Dalfin hanno fatto l'effetto di sempre: allegria, voglia di buttarsi nel circolo circasso, ballare anche se non hai un compagno, ballare con la tua compagna e sudare con gli altri... ecco, penso che sia proprio questo il senso: ballare sino a quando la mutanda e il pantalone non sono un tuttuno con la pelle!
Un grazie a Taft per l'invito alla serata e complimenti per la mazurka riuscita (quando altra gente prende noi come esempio per vedere come si fanno i passi - che neanche noi sappiamo- è sempre un piacere!) eun grazie a Ele per buttarsi sempre a testa piena in quel che si fa!
un abbraccio a tutti e due, forte.
Alle prossime danze!
A.
sito per tenere sott'occhio gli appuntamenti con i loudalfin
06 settembre 2006
utopie concrete
05 settembre 2006
E' UNO SPORCO LAVORO....
Partenza: per la corsica il 6 luglio. Formazione: la bruna, la bionda e il Luca
Morti e feriti: la bruna e il luca si strusciano affettuosamente contro due meduse, la bionda (è più terricola) viene morsa da un cavallo appena prima di fare colazione
Cozze: non ne mangeremo più per otto anni...
Martini rosso: anche...
Delirio: il 15 agosto battesimo del Kayak (per evitare figure pessime alla prossima carton...)
Altra formazione per l'isola d'elba: stessi partecipanti + carta jolly: Gabri, frase tipica: "quasi quasi mi tufferei proprio qua" (pronunciata ogni 2 metri....)
Amore: la bionda raccatta proprio er meio der meio: lasciata sola al baretto lo squalo incontra e subito si defila dal suo principe azzurro (come il pesce), di nome "Pino", un metro e cinquantacinque di grazia nascosta che le lascia il numero di telefono dicendo "Pino, te lo ricordi no?...come il nome della pianta..."
Basta, basta, basta ferie, recensione troppo lunga...adesso ricomincerà il nostro delirante tour annuale di sciocchezze...buon anno a tutti!!!!
22 luglio 2006
Bolidi Segusini
Altra bella serata quella di ieri sera, alla ricerca di stelle cadenti.
Avanzo subito le considerazioni filo-astro-so-fiche (trad. cerco l'astro così fico):
1. l'uomo si crea sempre troppe aspettattive;
2. le stelle sono come gli spinaci selvatici: quando le trovi non smetteresti più di guardarle/raccoglierli.
Voto nettamente per la seconda frase, mi si addice molto di più...nel senso della insensatezza ovviamente.
I compagni di serata (Cecia,Ele,Greta,MariaRita,Efrem...) sostengono che solo 3 delle mie 8 stelle cadenti fossero realmente passate sui cieli valsusini... naturalmente è invidia tra i denti la loro...anche perchè sanno benissimo che ero intonsa da effetti alcolici!
Desideri espressi? certamente che si, per chi ci crede e per chi no, non costa nulla.
1. perchè le stelle cadenti sfrecciano nel cielo, e tu le vedi, quando tutti gli altri testimoni si grattano un piede?
2. perchè non ti basta mai il numero di stelle cadenti che hai visto?
3. perchè le stelle cadenti si vedono bene in montagna, al fresco, e il tuo letto invece è in città al caldo?
naturalmente tutte queste domande sono state scritte per collegarmi al post marzulliano sottostante...ma soprattutto per mettere in evidenza la mia marcata capacità di dare a tutto o quasi una spiegazione.
Ah, mentre un gruppo di forestali, che eravamo noi, facevano la serata "colta" al forte, altri fureshta, assieme a geologi, veterinari e agrari, si devastavano fegato e anima ad una festa al Musinè.
Cecia ha fatto una attenta osservazione: da quando Bovio ci ha portato a strisciare senz'acqua sulle pendici del monte desertico per fare un utilissimo piano di assestamento, se le feste si fanno in un altro posto, noi tenderemmo ad andare in quell'altro posto!
A.
21 luglio 2006
Ti faccio una domanda, non darti la risposta...
oggi non mi faccio domande, tendo a stare dritta sull'acqua, su quello che non c'è... lavoro, rido con la compagna del lavoro, sopravvivo alla canottiera appiccicata alla pelle, all'aria che non c'è...
arriva l'alba o, forse no, a volte ciò che sembra alba non è, ma so che so camminare dritto sull'acqua, su quello che non c'è...
...Afterhours...
da queste paole sembra che sia uno strano giorno, invece no, non riesco molto ad organizzare pensiere e risposte che il mio cervello vuole, forse solo perchè sto attendendo attese, che forse arriveranno, chi lo sa.
A.
(L. Vento)
20 luglio 2006
Un mercoledì da leoni!
La bruna e la bionda chiudono l'ufficio e partono, ancora una volta, verso i lidi della Valsusa con la loro NO TAV mobile. All'alba delle 20.30 arrivano in posizione di partenza per la ferrata di Chianocco. Si, cariche, daiii! Dopo 100m...."boh, Ele, io sono stanca.." "bah, Ari, pure io...piola?" E così ferrata all'incontrario. Tolta l'attrezzatura e cambiato l'abbigliamento (la bionda ferra in boxer, la bruna in pantaloni da pesca), direzione: il Brusafer di Mattie, splendida locanda in frazione Combe. Cibo delizioso, camere con romantici lucernai, vista via lattea e accoglienza ineguagliabile (Efrem, questo ti costerà una cena..). Prima, però: 2 passi nel bosco. Ad un certo punto: "sfrusch, sfrusch" dai cespugli: un branco di qualcosa si sta muovendo. La bruna, in posa pietrifcata dal terror, sussurra "Ele...ma quanti sono"...la bionda, ingessata dallo stesso terror trova una soluzione brillante "Ari...facciamo un colpo di tosse" (notoriamente il metodo migliore per far scappare 50 cinghiali è scatarrare in faccia al primo, lo dice anche la Treccani e pure la Bocconi). Ma si bloccano anche i (famosi) muscoli tossitori, chissà come mai. Un cinghiale spunta dal bosco. Si ferma. Ci fissa. Un secondo dopo sia lui che noi eravamo a 2 Km. di distanza: scatto felino e primato da velocisti!
Ora, secondo la teoria della bruna (che non è stupida), siamo fuggite solo perchè avevamo la gonna (?)....ovviamente è così e non chiedete spiegazioni (dobbiamo trovarle ancora noi) perchè in fondo in fondo abbiamo un cuor di leone...o forse del felino abbiamo solo i peli delle orecchie...
E.
17 luglio 2006
La prima volta
E’ successo questo week-end ed è stato meraviglioso! Mi sono rintanata in montagna in religiosa solitudine e sabato sera...il fattaccio: il primo colpo di sgorbia! Ebbene sì, ho cominciato a intagliare legno, un bel pezzo di ceduo, quasi pietrificato, raccolto in valle e trasportato per 3 ore giù dai bricchi (...la bionda in fondo è un po’stupida).
La prima volta….
...che ci siamo presi una sbornia allucinante
...che siamo scesi in piazza a manifestare
...che ha nevicato al presidio di Venaus
E le vostre prime volte? lasciateci un post!
47 bax. Ele
14 luglio 2006
Il ritorno della Cicogna bianca a Bra
E' nato Elia!!! un'anguria è maturata...
Rifletto ora sul luogo di incontro di una domenica passata insieme a Macho, Chiaretta, Duda, Davide e Noemi al Centro Cicogne di Racconigi... la scelta del posto sarà stata casuale?
Credo proprio di si... e ancora una volta il destino e le coincidenze agiscono.
Sono contenta.
Quale augurio migliore se non il dipinto che tanto mi ha colpito al Museo di Van Gogh ad Amsterdam: rami di mandorlo in fiore.
un abbraccio, Arianna
13 luglio 2006
Bastoni tra le ruote?..no problem
Ecco la rivincita personale della bionda e della bruna...non possiamo rivelare l'obiettivo della nostra missione seriosa -anche se dalle foto può non sembrare così- ostacolata dai soliti brontosauri (il discorso vi sembrerà oscuro ma deve restare criptato, pena le nostre teste sul vassoio di calamari e gamberi!!)
I sauri non capiscono infatti come alcune occasioni possano diventare momenti per far girare gli ingranaggi del cervello e produrre nuovi spunti e nuove idee.
Ma questo ormai non è più problema nostro...la missione è compiuta, 12 ore di faticaccia...ma con una enorme soddisfazione personale... infine, per alleviare il nostro "dolore nell'animo", ci siamo concesse 3 bagni (ovviamente fuori dalle 12 ore seriose e impegnate), guida in costume e una splendida cena a base di pesce in una nota località dalla bruna e dalla bionda!
Gli "ecosauri" sarebbero stati in grado di fare ciò che abbiam fatto? Probabilmente no, l'entusiasmo lo hanno perso per strada....
09 luglio 2006
la cura "giusta"
...e così la bionda si dirige al green beach di avigliana. Sabato sera, cento ganci, locale carino lungolago, tra lo pseudo-alternative e il tipico ritrovo estivo. Bluebeaters di sottofondo e barista convincente.
Si susseguono i mohito: "masticare lungamente le foglie di menta più tenere, accompagnate da sorseggi di rhum", così consiglia il ragazzo argentino conosciuto appena arrivata. Fanciullo interessante, viaggiatore instancabile, sguardo approfondire, ma la bionda non si ferma mai troppo e passa oltre. Arrivano gli amici, la bionda è un po' rissosa stasera, ha qualche centinaio di aculei da scaricare, evita le conoscenze, meglio non fare male.In fondo anche loro lo sanno. Comincia a girare e conosce gente, ubriaca di nomi subito scordati e di discorsi senza senso.
Grazie a Dio c'è Marco, il suo terapeuta o così ama definirlo, sanatore di catastrofi sentimentali (la bionda ormai ne colleziona una schiera...) e poi c'è Matteo e allora scatta il freestyle in riva al lago e le parole scivolano come un fiume in piena su una base sempre uguale uscita dalle casse di una golf. Colori e suoni si mescolano al buio della notte, alle luci del locale, al fumo che scioglie i pensieri. Troppi e sempre gli stessi. Lascia tutto e se ne va, affronta le curve in scioltezza, finestrini della macchina giù, la accompagna il solito sottofondo di pensieri, mohito e tabacco e il desiderio di svegliarsi il giorno dopo come chi dovrebbe dimenticare: tanto cervello e niente cuore...in fondo un' appendice inutile.
Ferrata a Foresto
Difficoltà D- via ferrata, dislivello 250 m. tempo complessivo necessario 3 – 5 h. Sul percorso c'è tutto ciò che serve per stare bene: acqua, roccia, eco, silenzio, corvi imperiali, cavo, pioli, urla di gioia, natura pura!
Ecco un'altra impresa del LO.CU.LO. Team...Arianna, Greta e Elena.
Bel pomeriggio d'estate per sfogarsi e non pensare.
Alla prossima,
Arianna
visita il sito: www.altox.it
07 luglio 2006
LO.CU.LO. Team
Ecco il dettagliato contributo dell'evento dell'anno.
Dunque, andando in ordine, la prima è Greta, che non si è accorta di cosa stava succedendo alle sue spalle. Ligia al dovere, appena montata in sella al bolide ha iniziato a pagaiare. La seconda è Elena, che dopo innumerevoli tentativi, inizia a pagaiare dopo chè è riuscita a scastrare la pagaia da sotto l'ascella di Greta. La terza sono io, Arianna. Strana la posizione? assolutamente no! A tutto c'è una spiegazione: sono reduce da una partenza in corsa stile Nazionale di Bob Jamaicana, cicco l'entrata, faccio 20 metri fuori dalla barca aggrappata alla paratia centrale con il corpo percosso dai ciottoli della Dora di granulometria elevata. All'improvviso l'istinto di sopravvivenza fa si che io mi butti dentro la barca stile salita sul materassino al mare. Naturalmente tenevo stretta la pagaia. L'ultima è Cinzia, attenta osservatrice della tragedia forestale, comodamente adagiata sulla lapide (BA199RA) ma grazie al suo urlo del mio nome mi ha dato la forza per continuare!
Ecco...se si apre la foto si potrà notare nel dettaglio che la barca sta procedendo in posizione opposta alla corrente...mi viene tremendamente da ridere mentro scrivo.
Penso che il cervello di tutte e 4 fosse perfettamente scollegato dalla realta è perfettamente ignaro di quello che ci sarebbe successo da lì a breve.
Ecco, arrobaltate dopo 40 metri (notare il sorriso sul volto)
L'istinto di sopravvivenza ti fa rimanere aggrappato a un pezzo di cartone.
L'animo forestale è stato tenuto alto, in 50 cm di acqua, si è fatto il possibile per stare nella nostra super barca, che, ricordiamolo, in un percorso differente da quello fatto sarebbe arrivata gloriosamente al Po senza neanche rovinarsi un Po.
Le scene a seguire sono avvenute nel più completo delirio, ma tutte perfettamente documentate: avevamo un pubblico molto attento nello scattare foto a propulsione. Complimenti avete un futuro per la trasmissione RealTV...
L'omino molto vicino alla barca che ci osserva perplesso è uno dello staff della manifestazione...voleva correre in nostro soccorso...che carino. Peccato che la gara si poteva vincere anche senza essere per forza all'interno della barca!! E allora ci si attacca come la patella allo scoglio e si va avanti: notare che Greta non molla la pagaia: l'ha affittata e se la tiene!
Ultime evoluzioni prima di finire il giro in giostra, la barca non ne vuole sapere, la corrente è forte, Carlo si sarà già buttato giù dal ponte sulla Dora.
La fine delle barche della Carton.
Un pensiero: il prossimo anno spero che i forestali e gli amici dei forestali siano più numerosi...potrebbe diventare la nostra manifestazione: il nostro uomo X vuole sponsorizzare la Facoltà mettendo a disposizione caschetti verdi e giubbini salvagente...e la prima proposta l'accetto, ma la seconda no...che ce ne facciamo dei giubbini in bosco?!! La nuova divisa del Forestale Disoccupato... pensateci.
Un grazie alle persone che ci hanno sostenute: Carlo e Famigghia per la progettazione, l'entusiasmo e la possibilità di usare la casa come spazio di prove tecniche; i Borgoniani che come sempre aderiscono in massa e portano simpatia; Lauretta (Telmi) con cui ho passato due giorni all'altezza della vacanza in Sardegna; i Cugini che sanno quando partecipare alle manifestazioni dove c'è da divertirsi e con cui si passano delle ottime serate; ai Parents che, presi dall'ottimismo si sono posizionati al traguardo...ma al traguardo non ci siamo mai arrivate; alle compagne di squadra con cui ho riso alla grande.
Arianna
Miss Italia VS Sport Estremi
Elena (la bionda ma non stupida) sostiene che ci stiamo dedicando ad attività sportive particolari solo perchè non possiamo più partecipare a Miss Italia, e ovviamente ribadisce che è solo per un fattore di età...
naturalmente con questa affermazione la dicitura tra parentesi viene resettata.
Si porti pazienza...il caldo, quei 20 mq dove lavorare insieme ad altri 3 colleghi, 3 pc, metri di cavi, i campanellini Zen del vicino di ufficio.
Arianna