30 settembre 2007

IL CIELO NUVOLO E' SOLO UN DETTAGLIO


Il titolo dei post è il primo che mi viene in mente. Forse dovrei fermarmi ai titoli. L'ermetismo risulta vincente (talvolta). Oggi un po' pioviggina, un po' il cielo si rabbuia e sono due cose che con la domenica non ci azzeccano molto. Soprattutto se si sta sopra quintali di "avvincente" legislazione e in procinto dell'ennesimo concorso...
Ma comunque il cielo nuvolo è un dettaglio. Perchè nonostante il precariocéne e la ricerca spasmodica di un lavoro tutto il resto c'è. Ed è un gran bel resto. Fatto delle persone importanti, quelle che ti vogliono bene. E a questo punto della vecchiaia (Dio mio vado per i 30!) ti accorgi in modo nitido di chi ti starà sempre vicino e di chi continua a volerti bene anche se ogni tanto ti allontani. Ma poi ritorni e lì li getti nello sconforto perchè ormai si credevan salvi...
Alla fine c'è un legame invisibile e pazzesco che lega gli amici, gli amici seri, e quello non se ne va mai. Come dice Silviska (gran genio del male-ska) quelle sono le "radici" che ti tengono incollato ad un posto. E che radici...
E poi ci sono le radici nuove, quelle che stanno nascendo, a cui non si sa ancora quale ruolo dare (o forse si) ma si ha la certezza che stiano crescendo col fertilizzante e che siano ormai indispensabili...
Fatto sta che non incontriamo mai nessuno per caso, proprio mai.
E il cielo nuvolo?... è solo un dettaglio.
E.

28 settembre 2007

UN POST CHE COSTA IL FEGATO...anche a chi lo legge


Qualche giorno fa mi arriva una mail del job placement della Facoltà di Agraria relativo a un incontro dell'Associazione di dottori agronomi e forestali con il glorioso scopo di interfacciare i laureati col mondo delle aziende e degli enti pubblici favorendo il loro inserimento lavorativo.
Mi puzza un po'ma la disperazione del precariocene mi spinge a buttare un occhio
...
Età media 70 anni (con esemplari credo anche secolari), un segretario datato col C14 (quello della Sindone per intenderci). Segna i nomi dei partecipanti su un foglio di carta con calligrafia dei primi del '900. Dopo 10 lunghi minuti in cui prende i miei dati (fallendo ben tre tentativi per cause uditive), in un attimo di follia mi vien da pensare "gli dico se vuole la mail?" ma mi ravvedo subito perchè intuisco che una parola così nuova gli può esser fatale.
Ma ecco che inizia l'incontro. Chi era il misterioso uomo in carriera che avrebbe dovuto introdurci alle auree sorti lavorative? Un povero borsista di ricerca, pure sfigato perchè lavora con un'arpia. E pure gnocco perchè fa borse di ricerca da 5 anni (= 800 euro al mese quando va bene, niente contributi, niente ferie, niente malattia).
Ci presenta il suo lavoro: da 5 anni studia camelie e rododendri di Pallanza. Un'ora da rivoltarsi sulla sedia chiedendosi perchè tanti soldi buttati e tanto sperperio di menti che potrebbero fare ben altro.
Durante il dibattito scopro che tutti quei dinosauri sono ex docenti e riallaccio allora tutto alla mia esperienza e mi viene un senso di nausea e di schifo che mi fa ringraziare il giorno in cui ho mollato tutto.
...
Se sei docente guadagni almeno 4000 euro al mese, puoi andare in ufficio quando ti pare. Anche mai. Il contratto te lo consente.
Ogni tanto prendi un borsista, lo fai lavorare bene e poi gli rubi le pubblicazioni mettendo la tua firma. Tanto il borsista non ha potere contrattuale: via uno avanti l'altro.
Se il tuo borsista/tecnico personale vuole fare un po' di più anziche farsi crescere le muffe addosso allora hai il dovere morale di impedirglielo perchè altrimenti aumenta anche la tua mole di lavoro/responsabilità.
Soprattutto attua il mobbing ad oltranza perchè è l'unica forma di sfogo del docente frustrato (=tipico) perchè il potere (disse uno che in merito la sapeva lunga) logora chi non ce l'ha e da qualche parte le frustrazioni vanno sfogate.
Ma soprattutto cerca di accaparrarti ricerche inutili= minimo sforzo e soldi facili. Perchè non importa se produci cultura, scienza o merda, l'importante è che tiri su due lire e magari metti il nome in qualche convegno.

Poi non sono tutti così e io ho il dente avvelenato e questo è uno sfogo in una sera in cui sono delusa.
Delusa perchè sono convinta che la società cambi a partire dalla cultura, e quindi dalla ricerca. Da qui alla politica il passo è poi inevitabile, è una catena gerarchica, e allora si capiscono molte cose.
Voglio un V-day universitario...
E.

24 settembre 2007

Plaisentif in famigghia

bello, bello, bello.
Ieri super giornata con gli amici che durano.
Dopo numerosi cambi di programma, sveglie di domenica mattina che son sempre troppo presto, innumerevoli telefonate per riuscire a trovarci nella caotica metropoli orbassanese si parte per la Val chisone (che detta così sembra molto lontana da Orbassano, in realtà non lo è, ma i numerosi ganci sulla strada e molti con gli stessi compagni di viaggio che perdono di vista la macchina da seguire la rendono una meta infinitamente lontana!).
Raggiungiamo le bergerie del Jouglard, rigorosamente motorizzati, con macchine e super furghi a gas nella speranza che non ci lasci proprio ora, in salita, con altre macchine dietro, e con davide che dovrebbe ricorrere ai metodi più classici per approvvigionarlo di gas...
zaini in spalla e si raggiunge il Selleries (10 minuti a piedi...ma nessuno ci ha visto parcheggiare quindi la nostra grassa figura l'abbiamo fatta!) già gremito di gente. Mi sento a casa!
ah, chi siamo? Ceci, Laura, Masi, Davide, Elenina, Marco Sax, Paolino.

in questa foto paolino non c'è ma in compenso c'è mario
Poco convinti ci dirigiamo al lago Lau sotto l'imponente presenza della Cristalliera e tra lanci di bùse, caz...e a raffica, botte da orbi e nebbia che sale decidiamo di scendere al rifugio per danzare occitano con LI DEIBLANDU: un papà, un figlio e un nipote. Faccie che non pretendevano niente, che trasmettevano serenità, che si divertivano con noi, nasi rossi dal freddo, piedi scalzi per sentire la terra, e sguardi diretti nel rispetto delle persone.
La festa del Plaisentif, formaggio di viole che tanto di viole non sà, bella gente, paresi alla faccia per quanto ho riso, piroette staccata da terra per la foga che ci metteva marco nel farmi danzare, gofri che non vogliono scendere e ottimi amici.
A.


19 settembre 2007

BRAINSTORMING a SETTEMBRE

Ieri ho visto la Bionda Stella... e ne sono rimasta molto soddisfatta: la credevo sciupata e invece l'ho vista rinata!
Aiuto. Da ieri pomeriggio mi è partita la fase down. Avrei bisogno di un efficiente team di giovani volenterosi che mi analizzino a fondo e che con la tecnica del brainstorming trovassero la soluzione. Ma la soluzione "de che poi"???.
Il "de che poi" si configura come una incontrollata attività di pensieri, confusi, disordinati, ma formati da immagini nette che ben li definiscono. A questa si associa una forma tachicardica niente male.
L'attività cerebrale è dannosa, ti porta in pensieri contorti, ma talmente contorti che quando provi a raccontarli ad amici di fiducia ti guardano, sbarrano gli occhi, uno sguardo di compassione e uno di comprensione... Ma poi ti senti un po' più leggero.
Sarà perchè le ammanite muscarie stanno uscendo?

E per farmi ancora un po' male, e accorgermi che oggi la parete bianca della stanza è troppo bianca...

CRISTINA DONA'
SETTEMBRE
Il sole a settembre mi lascia vestire ancora leggera, il fiume riposa negli argini aperti di questa distesa.
Tu mi dicevi che la verità e la bellezza non fanno rumore.
Basta solo lasciarle salire, basta solo lasciarle entrare.
E' tempo di imparare a guardare.
E' tempo di ripulire il pensiero.
E' tempo di dominare il fuoco.
E' tempo di ascoltare davvero.
L'amore a settembre mi ha fatto sentire ancora leggera.
Il giorno sprofonda nei solchi bruciati di questa distesa.
Tu lo sapevi che nessuna gioia nasce senza un dolore.
Basta solo farlo guarire, basta lasciarlo entrare.
E' tempo di imparare a guardare.
E' tempo di ripulire il pensiero.
E' tempo di dominare il fuoco.
E' tempo di ascoltare davvero.
E' tempo di imparare a cadere.
E' tempo di rinunciare al veleno.
E' tempo di dominare il fuoco.
E' tempo di ascoltare davvero.
L'amore a settembre mi ha fatto sentire ancora leggera.
A.

e.talpa domani smetto...

12 settembre 2007

RITORNO DA RODI...ho fatto cose che voi umani....

Formazione da combattimento: Aki e Ste, Paolo e Chars e la sottoscritta.
Destinazione: Rodi
Partenza con grosse perplessità: dopo anni e anni di tenda e campeggio selvaggio, lotte contro le formiche, fossatelli per lo scolo dell'acqua, piazzole con le buse di vacca mi tocca arrendermi a un hotel, dico "hotel" che solo la "h" aspirata fa sentire quell'aria di chiuso, moquette, vecchio, monotonia, morte dell'indipendenza.
Hotel con piscina, poi, ancora peggio: dopo anni di Isola d'Elba in cui guardavo con gran commiserazione gli individui che a 20 metri dal mare preferivano stare in piscina o fare l'acqua gym come la barbie in vacanza invece che nuotare...
...
bene, volete sapere il risultato?
...
ho fatto l'acquagym
il torneo di freccette
il corso di salsa e meren(d)e bordo piscina
il gioco dell'aperitivo
il risveglio muscolare
il biliardo e il ping pong
il cocktail bordo piscina sdraiata sul lettino
...
io che vivo di rock, reggae, ska e rocksteady
sono pure finita in una via con una decina di locali "tamawarri" a ballare cose tamawarre
per poi finire in una discoteca su due piani con le signorine scosciate e i buzzurri che tentano l'abbordaggio
...la cosa grave è che ho pure ballato...
La cosa ancora più grave è che ripartirei subito!!!!
...
A parte questa mia crisi d'identità - stanotte per espiare monterò la tenda in camera e ci dormirò dentro - mare splendido, tramonti indimenticabili, scalate alle dune di sabbia, vicoletti candidi e...certe nuotate!
Ma soprattutto una compagnia strepitosa con una carica propulsiva non indifferente.
L'energia di Aki, le legnate con Ste, la serenità e le ghignate con Chars e, in una parola, gli occhi di Paolo.
Sapete come si dice?Le vacanze o ammazzano o legano. Bene, questo è il secondo caso. Legami diversi ma tutti intensi, difficile tornare indietro!

Io però la prossima volta voglio il massaggiatore cubano!!!
E.