17 maggio 2011

ESSERE LEGGERI - ESSERI LEGGERI


Ogni tanto, in certi punti della nostra vita, la morte arriva. E allora in qualche modo ci dobbiamo fare i conti. Ci obbliga a fermarci e a entrare per assurdo - ma non troppo - più nel profondo della vita. Curioso fenomeno.
Forse l'esperienza più comune penso sia quella di avere osservato almeno qualche volta nella vita i volti delle persone care che sono "andate" dopo un periodo di sofferenza più o meno lunga. E di fronte a queste c'è qualche cosa di poco consueto, qualcosa che ci scuote profondamente e se riusciamo ad allontanare, almeno per un attimo, la tempesta dei sentimenti che in quel momento ci assale, riusciamo a leggere chiaro e netto sul volto un senso di pace e di riposo e una profonda sensazione di percepire che ciò che stiamo osservando non è che un involucro.
Come se tutta la massa di energia, di forza, di parole, di amore, di rabbia, di speranza, di sconfitta, di entusiasmo della vita di quella persona avesse lasciato in un istante quel "guscio" in cui era intrappolata e fosse andata a ricongiungersi a tutte le altre.
E' indipendente dalla fede, dalla filosofia, dalla religione, è come qualcosa che si legge e si palesa sui lineamenti del volto e ci lascia spiazzati nel farci percepire il mistero incredibile della vita.

Uscita all'aperto ho guardato il cielo azzurro e terso delle colline di Firenze, in mezzo ai poggi verdi e rigogliosi, agli ulivi e ai cipressi che ondeggiavano al vento caldo, quasi estivo, ho osservato il calore trasparente che usciva dal forno delle camere...
Ho sentito il nostro attaccamento, un dolore tanto forte, umano, ridursi a un piccolo punto in confronto al mistero profondo della vita che si è liberata, leggera, caricata di tutte le esperienze di questo mondo, in cui si è donata, in cui è cresciuta, si è arricchita, non dispersa ma presente, libera e immensamente più grande.
E.

25 gennaio 2011

SI RIPARTE SEMPRE


Un po' mi tremano le mani a scivere un post dopo così tanto tempo...chissà se scrivo in italiano (sarebbe una novità), chissà se sono comprensibile (sarebbe un miracolo) chissà COSA scrivere! Ecco perchè non ho bene un'idea in mente ma chissenefrega, lascerò che le dita vadano da sole senza un pensiero ben preciso che le guidi. Ah, No! Ora so cosa scrivere.
Quest'anno. Perchè quest'anno ha bisogno di avere un punto. Dai punti si parte e ai punti si finisce. Il post precedente è stato un bel punto di partenza e il viaggio è incominciato. Pieno di idee, di energie, di vita....etc, etc, storia vecchia....
Questo invece è il post del punto finale.
E tra un punto e l'altro sono successi veri e propri terremoti, stravolgimenti, accadimenti impensabili...un po' come entrare in un frullatore uscendone dicendo "eeeh? e cos'è accaduto?". Un anno più faticoso, ecco, non me lo ricordo. Se ancora una volta dico "aaah mi sento con i bagagli in mano per affrontare...." abbattetemi subito!
E' stato un anno eccezionale al di là di ogni aspettativa. Mi ha prosciugato ogni ml di linfa vitale, di ogni energia fisica e psichica, rendendomi a tratti fortissima e a tratti un fuscello al vento. Se da un lato mi ha posto di fronte a tutti gli scheletri nell'armadio e alle mie paure più profonde e radicate, dall'altro mi ha fatto un dono eccezionale, così prezioso e bello che mai avrei immaginato, mi ha fatto raggiungere obiettivi che mi sembravano lontani anni luce e ha reso concrete alcune mie speranze che credevo perdute.
Detto niente....
Ho usato quasi tutte le energie, aperto tutte le porte e fatto una gran corrente perchè era ora di fare pulizia e ordine. E poi perchè ogni dono ricevuto è una gioia ma anche una responsabilità e va guardato con occhi puliti e visssuto con cuore onesto.
Diciamo che è stata un'Odissea.
...
Di là in salotto ho una piantina. E' sopravvissuta al gelo dell'inverno. Le ho tagliato tutte le punte secche, sembrava da buttare. Ho insistito e l'ho tenuta un po' alla luce, un po' al cado, le ho dato più o meno acqua (mancava la respirazione bocca a bocca)...poi un giorno, sotto un moncone secco ho intravisto una timidissima e microscopica nuova fogliolina verde brillante. Quella mi ha riempito il cuore. Da quel giorno ne sono spuntate altre e altre ancora e oramai guardando la pianta a malapena si nota il secco, le foglie nuove la stanno invadendo di un'allegra festa pre-primaverile.
La speranza ci è messa nel cuore da subito. Bisogna farle spazio e crescerla e coltivarla con amore e fiducia. Anche quando pensiamo di non avere più energie per farlo, ecco le ultime mettiamole lì, ci torneranno decuplicate e sboccerà preziosa come un prato di migliaia di botton d'oro fra le cime di montagna, pronti per essere donati...
E da qui punto e a capo, si riparte a coltivare i nuovi fiori....ma uno scalino più in alto!
E.