05 dicembre 2006

TRE GIORNI A VENAUS

Ragazzi miei è passato un anno:::::!!!::::in realtà mi sembra un secolo. L'8 Dicembre 2005, liberazione dei terreni espropriati di Venaus. Non amo le celebrazioni, le trovo abbastanza smielate, ridondanti e fini a se stesse. Boh, le ho dette tutte. Questa fa eccezione. Evitando di toccare corde dolenti come le fantascientifiche ipotesi di TAV in Val Sangone, le vicende del Mose e le chiacchiere sul "comunque si farà" (tutti paroloni per giustificare la ruspa mangiasoldi messa in atto dai nostri politici-tav promoter...), dedico queste righe all'atmosfera dello scorso anno: tesa, per carità, da nervo a fior di pelle ma in cui è nata una forza solidale del movimento mai, mai vista!Ma vi ricordate?Eh, ve lo ricordate?!!!!Io ho alcuni momenti impressi in mente che non se ne vanno:
- la polizia muove un dito? in meno di niente almeno 5000 in campo: Venaus, autostrade, statali...
- le manifestazioni, gli scioperi, il volantinaggio a Chambery, le sere dopolavoro al presidio e i giorni di festa
- il padre di Andrea e il suo meraviglioso vin Brulè
- la nonna di 74 anni a marciare lungo la statale contro l'espropriazione dei terreni di Venaus
- la polenta col formaggio al presidio
- il suonatore di fisarmonica che arrivava da Torino in treno
- le signore coi capelli bianchi in prima fila contro il cordone della polizia
- il furgone dell'Askatasuna che non ha mollato un momento e le dirette speciali di Franz a Radio Black Out
- i suonatori della banda che c'erano sempre, sempre, sempre!
- la neve su Venaus
- Gli amici di Borgone sempre presenti, i fuochi di sera, Efrem che a fine servizio porta i viveri al presidio
- i ragazzi giovani, i vigili del fuoco, quelli di sinistra, quelli di destra, quelli di centro e gli anarchici

E come i momenti belli così quelli più difficili: i pestaggi della polizia, la sensazione di essere delle pedine (noi e loro) di un sistema molto più grande in grado di manovrarci, i momenti di incomprensione nel movimento, il dover esporre un documento ogni volta che si viaggia tra Susa, Mompantero e Venaus ed essere rimandati indietro da un posto di blocco o dall'altro. Insomma, un anno difficile e impegnativo ma denso di calore umano!Ma la sensazione più bella è la consapevolezza che alla minima avvisaglia saremo in migliaia di nuovo in campo, uniti come i datteri nella loro confezione e forse di più! Il TAV si farà....staremo proprio a vedere!

TRE GIORNI A VENAUS: 8-9-10 Novembre, Venaus
per info www.notav.it

E.

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