23 ottobre 2006

LA FORZA DI CORIOLIS





Forse la soluzione è spiegata nella Teoria di Coriolis
tutto è dovuto alla rotazione terrestre.

Se la terra non girasse la nostra unica direzione alla meta è legata alla forza gravitazionale ma… siccome la terra gira siamo come il vento che non si dirige direttamente da un punto all’altro ma viene deviato di 20° verso l’esterno.

Ecco, questo credo sia il destino: fa deviare di 20° la nostra ipotetica strada alla meta.

Quindi, credo che nessuna delle fughe descritte nel post scelto dalla bionda (non voglio sapere quale sarebbe stata la cosa furba da narrare…) siano sbagliate, alcune ti portano direttamente alla meta, magari sbagliata, altre ti conducono allo stesso punto, magari nuovamente sbagliato, ma con un percorso differente deviato di 20°.

Cercare un centro di gravità permanente molto spesso non è la cosa più furba.

Troppo spesso cerchiamo nei comportamenti altrui le scuse per non osservare noi stessi.

Lasciamo deviare il nostro percorso, da qualche parte arriveremo, SEMPRE.

Il percorso è sempre corretto, la meta è sempre corretta: dipende con che occhi la si guarda.


A.

18 ottobre 2006

LA SINDROME DELLA LEPRE


Oggi avevo due cose da scrivere: una seria e una idiota, indovinate quale ho scelto...
La sindrome della lepre è quella patologia strana, solitamente attribuita agli individui di genere maschile, che genera attacchi di fuga incontrollati in occasione di un potenziale impegno sentimentale simil-serioso. Ecco. Credo di esserne affetta.
Ripercorrendo le tappe della mia giuovinezza vedo solo fughe da velociraptor che potrei distinguere in tre categorie: fulminee, preventive e curative
1- fuga fulminea= la controparte maschile manifesta interesse. Reazione: fuga (fisica) e silenzio (sonoro). Fingo impegno sentimentale già presente con altro individuo, il cui grado di coinvolgimento aumenta in relazione all'insistenza dell'aspirante: unione consolidata da anni (primo livello) con uomo geloso (secondo livello), in procinto matrimonio (terzo livello)....comunque non fatelo: non funziona mai.
2 - fuga preventiva= ci si conosce, si esce e potrebbe anche essere...ma scatta il sindromone della lepre: tiene la macchina troppo pulita...ha quella mano un po' da scimmione...quando cammina pende verso di te tanto che gli chiederesti..."scusa, un occhio ti pesa più dell'altro?"...insomma una serie di scuse banali che vengono immortalate a gonfalone da sbandierare nel momento della fuga da un possibile impegno. Scuse, appunto.
3 - fuga curativa. A volte è troppo tardi. Il danno è fatto. Ti sei fidanzata, ovviamente con la persona sbagliata.
E questo perchè? Perchè dopo averne scartati 800 arriva quello che ti piace, gentile, colto, battuta pronta, non inamidato ma neppura sciatto, ovviamente di sinistra e pure intelligente (il tutto l'hai constatato da una scansione dei primi 5 minuti...la tendenza politica dopo 10). Unica piccola pecca:FIDANZATO. Bene, tutto da rifare, giri i tacchi, rimugini che forse sei tu tutta storta (il chè è comunque vero) e dici, ma si, si buttano tutti, son troppo difficile, mi butto anche io....NEL BARATRO: perchè gli altri si buttan bene, le tue sono craniate su tondini di ferro. E dopo sei nell'alto mare, un mare di melassa dal quale rifuggi come una lepre un po' arrostita...Scusa caro, ti lascio un attimo perchè ho scordato il forno acceso...in Groenlandia.
La cura? il mastice....
E.

12 ottobre 2006

Infinito Autunno

Caspar David Friedrich, Monaco in riva al mare (1810)

Giorni vissuti di frizzante armonia,
trascorsi, dissolti nella nebbia,
in denso fumo che avvolge,
leviga e confonde
i segni del tempo.

le mani,le mie.
riaffiorano dal torpore
e si scoprono a stringere
ciò che credevo perso,
e che invece conservo
come un soffio d'Autunno.

perchè in fondo conosco l'essenziale,
lo guardo intensamente dal filo di un rasoio
lo sfido e mi illudo in un gioco malato
di ignorarlo con sprezzante superiorità.

ma non ne sono all'altezza,
mostro abile destrezza in una stanza vuota,
fingendo una forza che non mi appartiene,
riflessa da mille specchi muti.

poi il vento nella stanza
e d'improvviso aria pungente,
fresca spietata, la nebbia dissolve
lasciandomi inerme sotto una luce avvolgente
che ora assopisce, ora avvolge, finalmente riscalda.

Con occhi nuovi e mani di cielo
abbraccio il tempo perduto,
racchiuso in un istante
che fiorirà a Primavera.

E.

BRAIN WOMAN

E' giunto l'autunno, da mò, stan per cadere le foglie, cadono i capelli perchè è periodo di castagne...così mi diceva mia nonna.
Prendiamo esempio dai nonni: non hanno mai detto che un qualche acciacco fisico è portato da stress..lo stress, neanche sapevano che cos'era, una parola straniera con due esse alla fine "che non esistono mica queste parole nella lingua italiana"... e allora non nominiamole e soprattutto non attribuiamo la caduta dei capelli a un fattore di stress.
Affidiamoci un po' di più alle stagioni e osserviamo con attenzione la natùra.
PS... per quelli che hanno pochi capelli sulla cabeza e che hanno una caduta costante del capello, mi dispiace dirlo, ma il detto saggio della nonna non vale, il fattaccio non lo potete attribuire al periodo di caduta delle castagne ma ad un inizio di calvizia.
Torno sui miei passi, è arrivato l'autunno e neanche me ne sono accorta.
Il mio cervello non è mai andato in vacanza, e ne sono felice, perchè ho avuto poco tempo per pensare e farmi paturnioni, tra la casetta nuova, il lavoro al museo, il lavoro all'università e questo "piacevole"concorso alle porte.
Ieri sera si facevano considerazioni con la bionda sul sistema dei concorsi: bene che ci siano, per entrare nella pubblica amministrazione è l'unico sistema, ma male che ci sia molto spesso il favorito.
Questo sistema fa sì che dei GGGiovani si riducano la sera a leggere tonnellate di fogli di leggi, decreti legislativi, piani di assestamento, stime forestali, teorie che non entrano in testa perchè non si riesce a visualizzarle nella pratica...ecco, tutto ciò lo faccio con piacere, male non fa, nonostante siano argomenti visti e stravisti imparo sempre cose nuove...il problema forse è sempre il sistema della ragnatela che per me rappresenta il mondo del lavoro.
Naturalmente io sono il ragno appeso al filo...della speranza...in attesa di poter far valere le mie capacità, magari nascoste (basta che tutti si mettano gli occhiali!).

A.

05 ottobre 2006

stordita?...un po' troppo


semplicemente porgo i complimenti alla bionda per il suo livello di storditaggine attuale.
Avrà mangiato troppe puffragole...mah.
Ti rimembro solo che se venerdì pomeriggio tu fossi stata su a oulx io sarei venuta su per studiare, e se tu NON fossi stata su a oulx ma rimasta a torino... ci saremmo viste uguale ma solo in un posto diverso!!!!!!
va bene lo stesso bionda!
A.