12 ottobre 2006

Infinito Autunno

Caspar David Friedrich, Monaco in riva al mare (1810)

Giorni vissuti di frizzante armonia,
trascorsi, dissolti nella nebbia,
in denso fumo che avvolge,
leviga e confonde
i segni del tempo.

le mani,le mie.
riaffiorano dal torpore
e si scoprono a stringere
ciò che credevo perso,
e che invece conservo
come un soffio d'Autunno.

perchè in fondo conosco l'essenziale,
lo guardo intensamente dal filo di un rasoio
lo sfido e mi illudo in un gioco malato
di ignorarlo con sprezzante superiorità.

ma non ne sono all'altezza,
mostro abile destrezza in una stanza vuota,
fingendo una forza che non mi appartiene,
riflessa da mille specchi muti.

poi il vento nella stanza
e d'improvviso aria pungente,
fresca spietata, la nebbia dissolve
lasciandomi inerme sotto una luce avvolgente
che ora assopisce, ora avvolge, finalmente riscalda.

Con occhi nuovi e mani di cielo
abbraccio il tempo perduto,
racchiuso in un istante
che fiorirà a Primavera.

E.

1 commento:

Lupo Solitario ha detto...

Questa bella poesia mi è piaciuta molto... mi ha dato la stessa sorpesa di quando, appena sette ore fa, a 3.000 metri d'altezza, in Val Susa, ho avvicinato un giovane maschio di stambecco, dall'alto di una roccia, avvolto nella nebbia... proprio come un monaco in riva al mare.
Entrambi soli a fissare l'eternità.

Lupastro