08 dicembre 2008

IL TABU' DELLE FAVE


post leggero ma graffiante.
Piccole deduzioni alla luce della luna.
Se prendi a martellate una piastrella, trovata nei rifiuti per creare tanti piccoli pezzi che diverranno un regalo di natale, negli scantinati di casa e senti una porta che si apre al primo piano, scende le scale, si avvicina alla porta della cantina, fa rumore con le ciabatte e se ne và...
Se incidi un'altra piastrella alle 22.00, questa volta tra le mura domestiche, e senti l'ascensore che arriva sino al tuo piano, si apron le porte, la cabina dell'ascensore si assesta ma non si svuota, si richiudon le porte e l'ascensore riparte per piani bassi...
Se ti affacci dal balcone di casa e guardi in strada e vedrai che più della metà dei parcheggi che ci son sotto casa tua sono liberi...
Beh, allora si può presumere che il tuo condominio è popolato di nonni e affermare che sono delle persone che sanno che c'è qualcuno più attivo di loro, che fa orari strani, che sanno che è meglio buttare un occhio per capire che non ci sia niente di strano...ma il tutto con una estrema riservatezza ed educazione e questo mi fa volare in alto nel pensare che c'è ancora qualcuno così, a questo mondo, da cui si può imparare.
A.

Anche da questo?


Che serva da riflessione sulla situazione attuale della chiesa

ben inteso da non intendersi come un atto blasfemo

sarebbe facile ignoranza
.



29 novembre 2008

PER TE


da La Stampa, 29/11/08 - MASSIMO GRAMELLINI
Spero di non sconvolgere nessuno rivelando che «La cura» di Franco Battiato, giustamente considerata da tutti (anche da Celentano che l’ha appena inserita nel suo nuovo album) una delle più belle canzoni d’amore di ogni epoca, è dedicata a una persona che ciascuno di noi conosce o crede di conoscere piuttosto bene. Non esiste donna che, ascoltando i versi di quel capolavoro, non abbia sognato di incontrare un amante che, invece di parlarle affannosamente dei propri problemi, le sussurrasse protettivo all’orecchio: «Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale e io avrò cura di te». In effetti la canzone contiene una serie di promesse da far impallidire dieci campagne elettorali. Oltre a una serie di doni non irrilevanti che il protagonista si offre di portare in dote - il silenzio, la pazienza, le leggi del mondo - alla fortunata destinataria viene assicurato un servizio di pronto soccorso sui seguenti temi: paure, ipocondrie, turbamenti, ingiustizie, inganni, fallimenti, ossessioni, malattie e lotta all’invecchiamento. C’è da far innamorare di Battiato persino Berlusconi. Ma la verità, e magari per qualcuno sarà una sorpresa, è che in questa canzone l’artista catanese non si rivolge a una donna o a un altro essere umano, ma a colei a cui probabilmente già pensava Leonardo quando disegnò la Gioconda: la parte nascosta di se stesso. Perché solo chi riesce ad amarsi nel profondo, «superando le correnti gravitazionali», avrà poi la forza di scacciare l’egoismo e di amare veramente il suo prossimo.

14 novembre 2008

LA MATTANZA INFINITA


Ogni giorno perdiamo un pezzo di democrazia, di giustizia, di credibilità, forse anche un pezzo di speranza.
E.

da "La Stampa" del 14/11/2008
articolo di ALESSANDRA PIERACCI

I pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini avevano chiesto 28 condanne: in tutto 110 anni per la notte dei manganelli alla scuola Diaz, il 21 luglio del 2001, durante il G8. Il tribunale, presieduto da Gabrio Barone, dopo dieci ore e mezzo di camera di consiglio, ha condannato 13 imputati per un totale di 36 anni. Assolti tutti gli alti vertici della polizia, in particolare Francesco Gratteri, ex capo dello Sco e ora direttore dell’Anticrimine, Giovanni Luperi, ex vicedirettore Ucigos e oggi ai vertici dell’ex Sisde, perché il fatto non sussiste, e poi Gilberto Caldarozzi, ex vicedirettore promosso capo dello Sco, Spartaco Mortola, ex dirigente della Digos di Genova ora questore vicario a Torino.

Assolto perché il fatto non sussiste anche Massimo Nucera, l’agente accusato di aver simulato un’aggressione con coltello: può riavere il corpetto e la giacca che erano stati sottoposti alle verifiche del Ris dei carabinieri. Alla lettura del verdetto, nell’aula si scatena la protesta, con urla di «Vergogna, vergogna». «Accettiamo» è il lapidario commento del pm Zucca. «Non entro nel merito della decisione dei giudici - dice la sindaco Marta Vincenzi - ma alla luce di questa sentenza ora occorre una commissione d’inchiesta parlamentare». Sdegnato il presidente della Regione, Claudio Burlando: «Ci si interroga su come un fatto così grave possa essere avvenuto senza indicazioni dai livelli superiori quanto meno chiamati a una doverosa vigilanza».
Dopo quattro anni e oltre 200 udienze, il processo che ha visto 29 imputati e 93 parti lese, tutti i no global picchiati o addirittura massacrati nel buio nella scuola di via Battisti adibita a dormitorio, ha visto respinta la teoria dell’accusa sulla responsabilità di una catena di comando rispetto alla brutale irruzione e soprattutto alla successiva costruzione delle false prove per accusare i feriti di resistenza: in particolare le due molotov sequestrate precedentemente in un’altra zona della città e poi introdotte alla Diaz, dopo «la macelleria messicana», come l’aveva definita uno degli imputati, Michelangelo Fournier, raccontando in aula quello che aveva visto. In sostanza, sono stati condannati il comandante del settimo nucleo del primo Reparto Mobile di Roma, Vincenzo Canterini, oggi all’Interpol di Bucarest, e i suoi uomini, tra vice e capisquadra.
Quattro anni la pena comminata a Canterini per lesioni e arresto illegale, tre anni ciascuno per Fabrizio Basili, Ciro Tucci, Carlo Lucaroni, Emiliano Zaccaria, Angelo Cenni, Fabrizio Ledoti, Pietro Stranieri e Vincenzo Compagnone, due anni per Michelangelo Fournier, un mese per Luigi Fazio, che dopo il G8 lasciò la polizia. Condannati per porto d’armi Pietro Troiani e Michele Burgio, ovvero gli uomini che portarono alla Diaz le molotov: il primo a tre anni, il secondo a due anni e mezzo, oltre a una multa di 650 euro. Sospensione condizionale della pena per Fournier, mentre, grazie all’indulto, quella inflitta a Canterini si riduce a tre anni, mentre viene interamente condonata a tutti gli altri. Nel 2009 scatterà la prescrizione. I risarcimenti alle parti lese vanno da un minimo di 5000 euro a un massimo di 50 mila. L’elenco degli assolti comprende, oltre ad Alfredo Fabbrocini per il quale l’assoluzione era stata chiesta dai pm, Filippo Ferri, Fabio Ciccimarra, Nando Dominici, Carlo di Sarro, Massimo Mazzoni, Renzo Cherchi, Davide Di Novi, Massimiliano Di Bernardini, Salvatore Gava.

Quella notte, 30 ore dopo la morte di Carlo Giuliani in piazza Alimonda, gli agenti del settimo nucleo, seguiti da poliziotti di altri reparti, fecero irruzione nella scuola Diaz di via Cesare Battisti e nell’adiacente scuola Pascoli, sede del centro media del Genoa Social Forum. Gli agenti entrarono abbattendo il cancello con un blindato e poi fecero irruzione all’interno dei locali sferrando manganellate. A nulla valsero le grida, le mani alzate, le richieste di aiuto. Un poliziotto mimò un atto sessuale davanti a una ragazza a terra con la testa spaccata, un altro guppo di agenti fece volare in aria a calci il giornalista inglese Mark Covell. Per giustificare l’irruzione, seguita a due riunioni in questura, fu verbalizzato un presunto attacco a una colonna di mezzi della polizia, che transitavano in zona, e successivamente un presunto lancio di oggetti dalle finestre della scuola. Poi, davanti alle decine di feriti e alle chiazze di sangue che imbrattavano la palestra, la violenza fu fatta passare come risposta a una altrettanto violenta resistenza, fatta provare da quelle due molotov poi distrutte mentre erano conservate in questura.


da "La Stampa" del 14/11/2008
PAOLO COLONNELLO

C’è Mark Covell, il giornalista inglese, che trema impercettibilmente e pensa alla sua milza che non c'è più, ai denti tutti rotti, ai polmoni danneggiati, al coma durato settimane e intanto gli occhi si riempiono di lacrime. C'è Lena, senza più un polmone che guarda fissa davanti a sè e chiede in tedesco spiegazioni a chi non la può capire. C'è Daniel che si massaggia le cicatrici sulla testa e ammutolisce. C'è la mamma di Sara che sussulta a ogni nome, a ogni assoluzione, come se ogni volta calasse di nuovo il manganello sulla testa di sua figlia, "desaparecida" nella notte della democrazia alla scuola Diaz.

Una notte italiana, di quelle che non si dimenticano, anche se i giudici fissano sulla carta alle 21 una sentenza che morirà nei pochi mesi che rimangono alla prescrizione (21 gennaio) e che dichiara assolti i vertici della Polizia, trascinati su un banco degli imputati sul quale non hanno mai voluto sedersi. Assolti in mancanza di prove certe. Oppure assolti per non aver commesso il fatto. Comunque assolti anche contro ogni speranza delle giovani carni offese che qui adesso urlano con tutto il fiato in gola: «Vergogna, vergogna!». Pagheranno soltanto gli uomini della truppa, i picchiatori, quei pochi individuati tra mille difficoltà, depistaggi, omertà nella massa degli agenti travisati che fecero irruzione alla Diaz la sera del 21 luglio 2001.

E pagheranno solo virtualmente, visto che le pene verranno interamente condonate o, appunto, molto presto prescritte. Ma come per il «lager» di Bolzaneto, anche per il massacro della Diaz le attese e le aspettative erano superiori alla realtà, che è fatta di codici, di leggi, di prove, di responsabilità personali. E non consola, non lenisce dolori e sofferenze. Ed è una realtà dove raramente la giustizia riesce a coincidere con la storia, quella dei fatti immortalati dalle mille riprese digitali del G8 di Genova, dei denti rimasti sui pavimenti della palestra, del sangue che dipingeva le pareti. Perché la storia ha più a che fare con la politica che con la giustizia ed è da lì che dovevano arrivare risposte, come al solito assenti. Così alla fine rimane un'altra occasione mancata e una figura davvero brutta, anche a livello internazionale, delle nostre forze dell'ordine.

Dimostrare il teorema, come voleva l'accusa, di «un unico disegno criminoso» nell'atteggiamento animalesco dei 200 poliziotti che irruppero come belve assetate di sangue nei saloni della scuola Diaz, era impresa quasi impossibile. Perché avrebbe richiesto la presenza di un mandante da individuare ben al di sopra degli stessi vertici della polizia. I quali, vedi le dichiarazioni di Giovanni Luperi o Francesco Gratteri - i due vice capi della polizia presenti sul campo - si sono ben guardati dal chiamare in causa qualcuno. Basti la risposta surreale, eppure così significativa, resa da Luperi (attuale capo dell'Ais, ex Sisde) nel corso di alcune «dichiarazioni spontanee» al processo, sottratte cioè all'esame dei pm: «Quella sera io stavo pensando dove portare a cena i miei colleghi...».
Luperi pensava alla cena quella sera, mentre 200 suoi agenti subordinati massacravano nella scuola di via Cesare Battisti una novantina di giovani inermi accusandoli ingiustamente prima di essere dei black block, poi di aver tentato di accoltellare un agente, infine di aver nascosto (ma in bella vista, giusto all'ingresso) due molotov. Per meglio dirla con le parole del capo d'imputazione firmato dai pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini «personale della Polizia dello Stato non meglio identificato..con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso..faceva irruzione in massa all'interno dell'edificio da perquisire, ove al loro sopraggiungere si trovavano ospitati gli occupanti e irrompevano, dapprima in gran parte in un ampio locale al piano terra, temporaneamente adibito a dormitorio..e in rapidissima successione si portavano ai piani superiori dell'edificio, raggiungendo altre persone ivi rifugiate..in ogni occasione colpendo con violenza le persone predette, tutte in palese atteggiamento di non offensività e di resa, in talune occasioni infierendo più volte sulle stesse già colpite a terra, sanguinanti e ferite, utilizzando i manganelli rispettivamente in dotazione o sferrando calci..».

I ragazzi e le ragazze che uscirono sanguinanti da quella macelleria messicana - per dirla con le parole di Michelangelo Fournier, vicequestore - ora affollano la parte riservata al pubblico di quest'aula che somiglia a un cinema e dove per 4 anni è stato proiettato sempre lo stesso film: quello della commedia degli equivoci, dei non ricordo, delle omissioni, delle prove scomparse, come le due molotov disintegrate in chissà quale ufficio della questura genovese. Una folla che cresce mano a mano che la cancelleria rimanda l'ora della sentenza e che a un certo punto mette insieme il sindaco Marta Vincenzi e il presidente del tribunale dei minori Adriano Sansa, la mamma di Carlo Giuliani, Haidi, e l'ex leader no global Vittorio Agnoletto. Pensionati e fantasmi. Tutti in cerca di una risposta che la sentenza letta dal presidente Gabrio Barone non darà. Dice il berlinese Daniel Thomas Albrecht, 29 anni, primo della lunga lista di vittime: «Del poliziotto che mi colpì fino a farmi svenire ricordo bene una cosa: gli occhi pieni di odio. L'odio disumano di chi non capisce nemmeno che sta facendo».

12 ottobre 2008

FINALMENTE 30!


Ieri sera mi son ritrovata in un locale terrificante della Valle, il mefistofelico Kirby. Età media sulla ventina. Un locale in una sorta di capannone commerciale lungo la desolante striscia d’asfalto della statale di Rosta. E dentro un mix di tabbuozzi e tabbuozze sulla ventina tutti modaioli del tipo “minchia son troppo figo se me specchio ner cesso faccio la fine de Narciso”. Musica a ppalla che per dire due monosillabi devi urlare e poi ti ritrovi con la raucedine per una settimana e sfumacchiate di monossido di carbonio nel locale per fare “troppo l’effetto fumo” (come se le polveri sottili di Torino non fossero sufficienti!).

Chiacchierata, bevuta e dopo l’uscita dal locale il primo pensiero è stato “aaah per fortuna che non ho più 20 anni!”. Insomma, in quel locale ci sarò stata un milione di volte. E se riguardo indietro vedo tutti quei venerdì e sabati sera della mia gggioventù mischiati di drink e fumi in locali simili per disattivare i problemi, staccare il cervello per riaccenderlo il lunedì, e musica bella alta perché così i discorsi non sono mai troppo impegnativi, le relazioni meno che mai. 4 battute sciocche, 2 risate da “bionda stupida” come direbbe la mia socia (!) e stai sicuro che piaci a tutti. Ma che occhio triste il lunedì, che occhio triste…

E poi son stata fortunata, perché qualcuno mi ha imposto di darmi una scrollata e di mettermi in gioco. Veramente. E così è da un anno che mi la mia vita è cambiata, è stata stravolta in positivo. E finalmente!. Mi accorgo che il cambiamento spiazza un po’ tutti gli amici ma rende felici solo quelli che ti conoscono bene e che ti amano per quello che sei e non solo per l’esteriorità allegrotta. E Quindi ….meravigliosi 30 in cui posso scegliere di evitare l’affumicamento settimanale, riprendere a fare volontariato dopo una pausa di 3 anni, smettere di frequentare 8 milioni di persone e dedicare il tempo agli amici veri, non sentirmi strana se evito una relazione con una persona che non amo, iscrivermi a un corso di dizione teatrale e andare a correre con qualcuno senza sentirmi d’impaccio. Ma soprattutto posso sentirmi libera: un giorno di questi meravigliosi 30 una persona che si è avvicinata a me in un modo così spontaneo e gratuito da lasciarmi stupita, ha visto che c’era qualcosa che non andava. Gli ho dato fiducia e mi ha indicato la strada per abbandonare un peso lungo almeno 15 anni che non mi faceva vivere veramente. Ora mi sembra di essere rinata. Alla fine le risposte prima o poi arrivano basta non smettere di cercarle e vivere un po’ a cuore aperto (e la risposta non è sbagliata!!!). Morale della favola…i 30 sono veramente una meraviglia!

E.

IDIOTA

Cazzo sono un idiota
ma come ho fatto a non accorgermi prima
dovevo proprio avere gli occhi bendati
per non vedere tutti i giorni passati, sprecati, buttati
consacrati al niente
a quel continuo trastullarsi della mente
escogitando ogni nuovo espediente
per ripromettermi sempre la mattina seguente
la stessa carota
Cazzo sono un idiota
ma come ho fatto a non accorgermi in tempo
che il mondo intorno si stava trasformando
mentre invecchiavo non mi stava aspettando
del resto lui non ha mai atteso nessuno
non sono il primo che si sveglia in ritardo, tossendo
nel fumo di un locale notturno
tavoli da biliardo e il cantante di turno
che giudico già da una nota

Sono un idiota
ma come ho fatto a non sentire i messaggi
quelli che i saggi hanno voluto lasciare
e che non erano bottiglie nel mare
ma storie, canzoni, dipinti, parole
anche se non le ho mai trovate da sole
ma come ho fatto a non distinguerle al volo
non mi consolo pensando al domani
se adesso sul piano le mani le muovo
ma la testa è vuota.

Tardi, tardi, tardi, è troppo tardi
e non mi bastano i ricordi
quando si diventa sordi
l'emozione non si sente più

Tardi, tardi, tardi è troppo tardi
ci sono stati troppi sprechi
quando si diventa ciechi
la passione non si trova più.

Cazzo sono un idiota
ho dato il tempo al cuore di consumarsi
ma come mai la mia coscienza dormiva?
è la catarsi, quella televisiva
che ti libera e priva delle tue preoccupazioni
e delle tue riflessioni se non ti sai dominare
e non ci sono istruzioni da usare
sono solo evasioni
non si prevedono istruzioni per l'uso.
Cazzo sono deluso
e mi vergogno di ogni fiamma che ho spento
del primo fuoco che mi bruciava nel cuore
e non è vero che non era il momento,
che c'è sempre del tempo
e che la fiamma non muore, no
non è vero se ora quello che sento
è poco più di un tepore
e non mi basta pensare al domani
se ho le mani piene di penne, carta, colori
ma la testa è vuota.

Tardi, tardi, tardi, è troppo tardi
e non mi bastano i ricordi
quando si diventa sordi
l'emozione non si sente più
Tardi, tardi, tardi è troppo tardi
ci sono stati troppi sprechi
quando si diventa ciechi
la passione non si trova più.

Cazzo sono un idiota
ma come ho fatto a non capire che i danni
li avrei pagati tutti pesantemente
chi mi ha insegnato a dire sempre "la gente"
a pensarmi differente
a chiamarmi fuori
come se non facessi anch'io quegli errori, gli stessi
peggiori perfino se guardo al mio ruolo
che sono solo un passeggero del volo
e mi credevo pilota.

D. Silvestri

08 ottobre 2008

LA GIUSTA DISTANZA

Eccone un'altro di bel film che scarica riflessioni durante e all'uscita dal cineforum...quel sottile film tra il dovere di tener la giusta distanza e la consapevolezza di doverla abbandonare
A.

04 ottobre 2008

GIORNI E NUVOLE

Un complimentone a chi ha scattato la foto (e il diritto d'autore è stato esaudito) e un complimentone alla politica italiana che ha permesso di creare delle situazioni così paradossali da far lavorare i registi su delle tematiche tanto impegantive (e anche questi ringraziamenti sono stati fatti).
Ancora una riflessione: gli organizzatori della rassegna cinematografica Suburbana sono veramenti sagaci...se avessero proiettato prima questo film e poi "into the wild" non avrebbero più avuto clienti nelle prossime proiezioni...nelle settimane a venire avrebbero dovuto rincorrerci per le terre dell'Alaska.
A.

25 settembre 2008

SUBURBANA...la nuova stagione

E' iniziata così la mia stagione autunnale impegnata.
Mi ha ribaltato come si ribalterebbe una macchina in corsa con le gomme liscie sull'asfalto bagnato.
"E' il tuo film" dice qualcuno, "forse si, non so" rispondo io.
Ecco la bella sensazione, che sapevo di incontrare anche quest'anno, uscendo dalla sala di film impegnati e scelti con cura.
A.

20 settembre 2008

MI PIACE RICORDARLA COSI'


Dopo una serata che non si ricordava dai tempi dei tempi (non so se la sorcia - sempre perchè socia è termine bandito al momento - l'ha pensata alla stessa maniera) la giovane collega E. mi ha offerto spunti tra le righe, ma anche con i pesci in faccia, sulle possibili vie per il mio futuro per arrivare il più vicino possibile all'obiettivo.
Sia ben chiaro, molto spesso i suoi pensieri sono contorti e i suoi piani diabolici...ma almeno prova a lavorarci un po' su.
Io non mi sbatto e tento con la sorte che poi TROPPO spesso mi porta al solito punto di arrivo.
E partire è sempre un po' più pesante della volta prima, ma con ottimi spunti di riflessione.
Chissà se la sorcia è riuscita a giunger a casa con il suo mezzo meccanico a 2 rote... e poi fantozzi ero io!
mi piace ricordarla così...orrendamente catarinfrangente ma con un tocco di classe di ton su ton nell'accostamento dei colori...
e qualcuno provi a prenderla!
A.

18 settembre 2008

MELA MERITO

Le mele migliori sono in cima all'albero.
La maggior parte delle persone non vuole arrivare alle migliori
perchè ha paura di cadere e farsi male, così preferisce prendere
quelle che sono cadute a terra e che, pur non essendo così buone, sono facili da raggiungere.
A volte le mele che stanno sulla cima dell'albero pensano che ci sia qualcosa che non va in loro, quando in realtà sono semplicemente 'meravigliose' , devono solo essere pazienti e aspettare
che la persona giusta arrivi, colui che sia cosi coraggioso da
arrampicarsi fino alla cima dell'albero.
Non si deve cadere per essere raggiunti: chi avrà bisogno di noi e ci ama
farà di TUTTO per raggiungerci....

A.

16 settembre 2008

TROPPO


SENTIRE...
E' SEMPRE COSI' DIFFICILE CAPIRE.
MA NON ESISTONO TECNICHE O MANUALI.
SOLO LA VOLONTA' DI ESSERCI.
GLI SPAZI SI POSSIEDONO, SI CEDONO, SI INTEGRANO...MA NON SI PRIVANO AD UN'ALTRA PERSONA.
AL MASSIMO CI SI SPAVENTA. E SI SCAPPA. MA NON CI SI INVENTA IL BENE PER UN ESSERE UMANO.
DELUSA.
PER AVER PROVATO AD ASCOLTARE CON ATTENZIONE.
DELUSA DI ESSERMI UN'ALTRA VOLTA ILLUSA.

A.

13 settembre 2008

VACANZE VACANZE! parte prima

Mentre la bruna si crogiola all’afa torinese e si cimenta in gare ciclistiche tipo Fantozzi e Filini - coppa Cobram- la bionda si sacrifica e se ne va in Sicilia OHOHOHOHO!
TOUR: Cefalù, Taormina, Siracusa, Scicli, Valle dei Templi, Messina, Milazzo e…dulcis in fundo: ETNA.
FORMAZIONE: Aki, Ste, Puccio e la bionda.
La bionda e Ste era un mese che fremevano all’idea di salire sulla montagna borbottante. La bionda si era ormai ridotta a dire che l’Etna rappresentava tutta la sua vacanza in Sicilia, massima e somma meta e ogni volta che ne parlava gli occhi le stralunavano e scendeva la bavetta dalla bocca (peraltro disgustoso da vedere…).
Arriva il gran giorno, anzi, arriva ancora prima: appena giunti a Catania i tre si lanciano in una escursione notturna tra i boschi dell’Etna con il faro della luna piena per ammirare la colata lavica…Aki accusa stanchezza e abbozza tentativi di fermarsi che fanno scendere una gocciolina di sudore appanicato a Ste e alla bionda che a ogni sosta inventano rocambolesche scuse di ampia base scientifica tipo “ah Ele tira su la mano, senti che aria calda (ma quando mai) ci siamo quasi!” “Oh Ste, tocca la terra è calda sotto la sabbia (mai fu + gelida) la meta è lì dietro sicuramente!”. Fino ad arrivare a questa meravigliosa colata di magma rosso incandescente nel silenzio della notte, col profumo dei pini e in un abbraccio di rocce lunari.
E il giorno dopo…salita sull’Etna ai crateri sommitali!
Partenza dal rifugio La Sapienza. I nostri vanno a prenotarsi dalle Guide Alpine dell’Etna (ma poi “alpine” in Sicilia??) che un po’ ghignano guardando gli shorts proprio shorts della bionda mentre pensano agli 0 gradi della vetta... Finalmente si sale e sale e sale per questa lava nera nera che è ovunque e ti riempie gli occhi e che se la tocchi è ancora calda (questa volta per davvero)! La guida è fascinosa e distribuisce liquore locale (mah…) lapilli e spiegazioni, la bionda lo bombarda con domande di botanica (lui al 50° quesito è tentato di buttarla giù dai dirupi ma ci sono troppi testimoni…)
…E poi finalmente il cratere sommitale a 3300 metri…!
Indescrivibile. La terra fuma bianco ma sotto i piedi è tutto nero lava e giallo zolfo, l’aria è quasi irrespirabile, dal cuore del cratere salgono gas e vapore se ne respira così tanto che sembra di soffocare ma non sai se è per questo o per l’emozione del vento, del freddo, dei fumi e dei colori che ti spaccano dalla bellezza.
E poi la discesa giù a rotta di collo per le sabbie laviche della Valle del Bove finchè ad un certo punto si apre alla vista un cratere enorme spento di 5 km di raggio con tutti i cordoli lavici laterali, quasi una vallata! E in lontananza la vegetazione che inizia a colonizzare. Sembra di vedere proprio la terra viva, la geologia in atto, capire che tutti i giorni si cammina su una “cosa viva” e sempre in evoluzione! Gioia immensa gioia. E bavetta della bionda. Una colata bavica. A Ste si squarcia il resto dei pantaloni dalla gioia ma nessuno vuol sapere come avvenne....Scendendo sempre di più cominciano a spuntare in mezzo a tutte quelle rocce nere macchie verdi, rosa, gialle: cespuglioni di astragalo, saponaria, tanaceto che spiccano vivaci. MARAVIGLIA!
I tre tornano giù con i sorrisi stampigliati in faccia! La bionda svuota le scarpe e ne esce almeno un kg di sabbia, si brinda con the e grappa e…pronti ad affrontare faticosissime giornate di mare e mangiate di pesce…
E.
p.s. la bionda cerca marito locale con casa sotto l'Etna.
p.p.s. la bionda lo cerca facoltoso così può vivere di escursioni quotidiane.
p.p.p.s. come avete potuto notare la bionda ha grandi valori morali. Solo li tiene per altre occasioni.
To be continued…

16 agosto 2008

E...STATE


Dal Rocciamelone...buone vacanze!
E.

p.s.Daniele Silvestri è sempre un genio...tuttto da ascoltare!

28 giugno 2008

Disillusione.

Disillusione.

E’ un sentimento crescente ogni volta che mi approccio alla politica. E sempre più i rodimenti di fegato e i mal di stomaco cedono il passo a un pensiero logico: sopravvalutazione dell’italiano medio.

Italia pizza spaghetti mandolino e mafia. Tutto vero. Inutile prendersela se all’estero ci deridono. Semplicemente vedono la realtà meglio di noi che ci stiamo dentro. Hanno amaramente ragione. La maggior parte degli italiani ha legittimato il potere di un uomo che sfrutta la sua posizione pubblica per i propri interessi privatistici (si può tradurre con un banale “non finire in galera”), semplicemente perché anche loro farebbero così. La maggior parte degli italiani è di un’ignoranza spaventosa perché non è in grado di comprendere la differenza tra immigrazione e delinquenza, guarda con terrore al diverso e non si accorge del vuoto che crea nei figli che ha in casa cresciuti a maria de filippi e grande fratello, crede che le intercettazioni siano uno sperpero di denaro pubblico e i magistrati dei fantocci ai quali si può dir di tutto ma che non hanno diritto di replica…

In questi giorni stanno passando dei provvedimenti che cambieranno il Bel (si fa per dire) Paese. I minorenni nei CPT, esercito nelle città, chiusura delle intercettazioni, immunità alle 5 cariche di Stato, soldi alle scuole private (passerà, passerà), reintroduzione del lavoro a chiamata, informazione imbavagliata…

Siamo in dittatura e questo è solo l’inizio.

E.

25 maggio 2008

AGGIORNAMENTI


E' successo di nuovo. L'altra settimana attraverso sulle strisce, quelle belle bianche sullo sfondo rosso di corso vittorio, quelle che proprio devi essere orbo per non vederle, e una suora su una punto prova a farmi fuori. Ecchecavolo. Sarà un segno del destino, non v'è dubbio.
POI. POI POI. Mi mandano in trasferta a Roma a una riunione di tutti gli organismi pagatori italiani a parlare di sementi certificate. EEEH? per me i semi son quella roba che butti per terra e poi aspetti che qualcosa esca fuori...un banano, un pesco, un abicocco, un coccodrillo. E allora passo una settimana a spaccarmi la testa sulla legislazione, pagamenti, porcherie varie, finchè sfibrata decido di presentarmi in conferenza vestita da enorme seme. Di zucca. Grande zucca. Una zuccona. Così magari pensano che sia intelligente. E allora finisco in aereo con tutti questi manager dai vestiti scuri, l'aria depressa e la faccia macinata da ufficio come se qualcuno gliel'avesse centrifugata nella stampante B/N. Aereo-treno-riunione-treno-aereo. Torno a Caselle con una voglia folle di respirare ossigeno. Montagna, mare, campagna, fate qualcosa!
E poi sono andata al matrimonio di due miei amici (questo è il terzo nel giro di un mese e mezzo!). Il prete serio e rapido. Un velociraptor. Al pranzo animazione di un tizio e una tizia (secondo me e un mio amico lei in settimana fa la segretaria e nei week end per sfogare le frustrazioni canta la Pausini ai matrimoni) che ogni 20 secondi circa "eeeh un bell'applauso agli sposi" "eeeh faccciamo il trenino" "eeeh via con l'alligalli!". Da abbatterli. Ma non si poteva. Per fortuna che ad un certo punto son partite le mazurke e allora c'erano le zie che, lanciatissime, si arrocchettavano contro i muri e le piglie tentando di trottare in 2 mq di spazio!
Nonostante ciò la gggente era bbella e felice. E io di persone belle ne ho riviste e ne ho conosciute in questo lungo matrimonio.
Venerdì prendo la metro, a me e a un tizio resta il biglietto incastrato nella macchinetta. Chiamiamo la sicurezza, ci sbloccano i biglietti e da lì ciaciariamo fino alla stessa fermata di attività, di passioni e delle cose che ci entusiasmano. Di tutto di più, ci salutiamo, ci baciamo e ci auguriamo le miglior cose per il futuro. Cavolo, dovrebbe succedere così sempre. Ecco.
Basta, torno a studiare, e se prossimamente mi stendono saprete che al 99,9% è stata una suora.
E.

12 maggio 2008

CHI E' RENATO SCHIFANI

sottotitolo "tragicommedia di un Paese allo sfascio".

E.

da "Se li conosci li eviti" di M. Travaglio e P.Gomez


Schifani Renato Giuseppe (FI)
Anagrafe
Nato a Palermo l'11 maggio 1950.

Curriculum: Laurea in Giurisprudenza; avvocato, dal 2001 capogruppo di Forza Italia al Senato; 4 legislature (1996, 2001, 2006, 2008)

Soprannome: Fronte del Riporto.

Segni particolari: Porta il suo nome, e quello del senatore dell’Ulivo Antonio Maccanico, la legge approvata nel giugno del 2003 per bloccare i processi in corso contro Silvio Berlusconi: il lodo Maccanico-Schifani con la scusa di rendere immuni le «cinque alte cariche dello Stato» (anche se le altre quattro non avevano processi in corso).

La norma è stata però dichiarata incostituzionale dalla consulta il 13 gennaio 2004. L’ex ministro della Giustizia, il palermitano Filippo Mancuso, ha definito Schifani «il principe del Foro del recupero crediti», anche se Schifani risulta più che altro essere stato in passato un avvocato esperto di questioni urbanistiche. Negli anni Ottanta è stato socio con Enrico La Loggia della società di brookeraggio assicurativo Siculabrokers assieme al futuro boss di Villabate, Nino Mandalà, poi condannato in primo grado a 8 anni per mafia e 4 per intestazione fittizia di beni, e dell’imprenditore Benny D’Agostino, poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo il pentito Francesco Campanella, negli anni Novanta:

il piano regolatore di Villabate, strumento di programmazione fondamentale in funzione del centro commerciale che si voleva realizzare e attorno al quale ruotavano gli interessi di mafiosi e politici, sarebbe stato concordato da Antonino Mandalà con La Loggia.
L’operazione avrebbe previsto l’assegnazione dell’incarico ad un loro progettista di fiducia, l’ingegner Guzzardo, e l’incarico di esperto del sindaco in materia urbanistica allo stesso Schifani, che avrebbe coordinato con il Guzzardo tutte le richieste che lo stesso Mandalà avesse voluto inserire in materia di urbanistica. In cambio, La Loggia, Schifani e Guzzardo avrebbero diviso gli importi relativi alle parcelle di progettazione Prg e consulenza. Il piano regolatore di Villabate si formò sulle indicazioni che vennero costruite dagli stessi Antonino e Nicola Mandalà [il figlio di Antonino che per un paio d’anni ha curato gli spostamenti e la latitanza di Bernardo Provenzano, nda], in funzione alle indicazioni dei componenti della famiglia mafiosa e alle tangenti concordate.

Schifani, che effettivamente è stato consulente urbanistico del comune di Villabate, e La Loggia hanno annunciato una querela contro Campanella.

Assenze: 321 su 1447 (22,2%) missioni 20 su 1447 (1,4%).
Frase celebre: «Li abbiamo fregati!» (dopo l’approvazione della legge sul legittimo sospetto, che doveva servire per spostare i processi contro Berlusconi e Previti da Milano a Brescia, 1° agosto 2002).

«Rita Borsellino sfrutta il nome del fratello per fini politici» (12 settembre 2003).

«Sono un sessantottino, ho partecipato anch’io alle occupazioni. Sto dedicando la mia vita a lui, io credo molto in Silvio Berlusconi (...) Mi sono innamorato di Berlusconi perché ho visto in lui quella naturalezza e genuinità della politica che non avevo visto in passato. È un grande stratega e un grande leader» («Libero», 29 luglio 2007).

«Oggi Cuffaro ha ripreso saldamente in mano il timone di una Sicilia che già è cresciuta così come i dati sul Pil e sulla disoccupazione ai minimi storici ci indicano. Dobbiamo anche riconoscere al governatore siciliano che è stato e continua ad essere l’unico garante della unitè della coalizione, risultato questo che, in un sistema maggioritario, è garanzia di stabilità e quindi di quella risorsa fondamentale per lo sviluppo che è la governabilità di un territorio. Forza Italia sarà al suo fianco in questa nuova fase di governo della Regione per sostenere quella linea riformistica che è alla base del proprio credo politico» (dopo la condanna di Cuffaro a 5 anni per favoreggiamento, Agi, 19 gennaio 2008).

03 maggio 2008

L'ISOLA DEL CAMBIAMENTO


ECCOMIA QUA!
DOPO GIORNI, MESI, ANNI DI ASSENZA!
NEL FRATTEMPO NON SONO CERTO STATA FERMA.
E NE SONO SUCCESSE DI COSE.

LA NOVITA' FRESCA FRESCA E' STATO IL VIAGGIO DI PANTELLERIA, USCITO FUORI ALL'ULTIMO, CON UNA COMPAGNIA STRAPITOSA.
E' STATO IL VIAGGIO DEL CAMBIAMENTO E TUTTO LO CONFERMAVA MAN MANO CHE MI AVVICINAVO ALLA DATA DELLA PARTENZA.

HO CHIUSO I PONTI CON PERSONE CHE NON ERANO ADATTE A ME, HO AUGURATO BUON VIAGGIO A CHI DI MUOVERSI DAI SUOI PUNTI FERMI NON NE VUOLE SAPERE, HO SENTITO LE PERSONE CHE PIU' MI STAVANO A CUORE, HO RACCATTATO INDIRIZZI PER SPEDIRE LE CARTOLINE, HO CARICATO NELLO ZAINO UN LIBRO CHE NON HO LETTO PER NIENTE PERCHE' TANTE ERANO LE IMMAGINI CHE MI SODDISFAVANO LA VISTA.
HO FINITO IL TRASLOCO AL NUMERO 65 E HO RIEMPITO DI SCATOLONI LA CASA AL 13 GRAZIE AL PREZIOSO AIUTO DI TUTTE LE PERSONE CHE MI HANNO DATO UNA MANO E LO SPIRITO PER FARLO.
HO PROVATO SENSAZIONI CHE MI HANNO SPAVENTATA, HO PROVATO L'ADATTAMENTO, IL TEMPO CHE NON SI SENTE, LA VITA LENTA, L'ESSENZIALE E IL BENESSERE.
HO FATTO IL BAGNO, HO IMMERSO LATESTA, HO CONOSCIUTO GURU, E MI SON BRUCIATA LA PELLE COL CALDO SOLE DEL SUD.
HO MANGIATO, MANGIATO E MANGIATO E HO PENSATO A TUTTE LE PERSONE CHE SAREBBERO STATE BENE CON ME IN QUEL POSTO.
HO COMPRATO UNA LAMPADA...ANZI LA LAMPADA.

..e poi ho rischiato di non partire.. la situazione è stata comica per non dire temeraria.. ma anche questo era destino, lentamente, come il tempo di pantelleria, sono stata riportata e casa, per accogliere la cucina nuova.

VITA NUOVA.

E SE LE IDEE SONO UN PO' CONFUSE, CAMBIARE ARIA!

PARTIRE

A.

01 maggio 2008

15 marzo 2008

NOTTURNO

Oggi mi hanno comunicato che la presa di servizio sarà il 1 aprile. Ho vinto il concorso, in Regione, a tempo INDETERMINATO. Una parola che credevo di raggiungere fra 10 anni!Da un lato la gioia della sicurezza, della mutua, di lavorare a orari umani, della maternità (vabbè che per questa ci vanno ancora 1000 anni...). Dall'altro la disperazione di mollare i miei ragazzotti di terza e quarta geometri. Perchè proprio non se lo meritano di cambiare insegnante una seconda volta nell'anno. Perchè quando mi guardano con quegli occhi freschi freschi e così vivi è mortale pensare che abbiano fiducia in un persona che tra un po' se ne andrà. E poi perchè il mestiere dell'insegnante è il più bello della terra. Uno crede di trasmettere tanto, in realtà i ragazzi ti danno il quintuplo e quanto impari a ogni lezione...Vabbè, è una fatica enorme, a volte avresti voglia di dire "ah, un bel lavoro di ufficio..." ma la soddisfazione che ti danno ripaga ogni sforzo. E quindi che fortuna aver trascorso questi mesi a provare a insegnare estimo a un branco di esagitati, casinisti, attaccabrighe ma meravigliosi geometri!E insomma, adesso devo lasciarli per la strada per colpa di un sistema marcio che rende anche gli insegnanti precari per oltre 10 anni....se avessi un po' di certezza lavorativa non mollerei mai.
Nel giro di 2 ore ho consumato un pacco di fazzoletti. E' la prima volta che do il via agli innaffiamenti per un cambio di lavoro. Beh mi era gi successo in Alto Adige ma era per altri motivi, qui è tutt'altro. E' un po' la certezza di lasciare un lavoro in cui ci metti tutto te stesso, le tue energie, le tue speranze per costruire un futuro diverso e la voglia di fondare relazioni solide e importanti con chi hai vicino. Essere non solo uno strumento di conoscenza ma un appoggio per la vita. Un po'troppo? Forse.... ma sarebbe bello che fosse così.
E.

10 marzo 2008

Pensieri liberi su via ferrata


Questa mattina sono stata svegliata da uno sms che mi diceva qualcosa tipo"hei ragazza, gioisci: in Spagna c'è ancora Zapatero!". Mi si è stampato in faccia il sorriso perchè in questo periodo pre-elettorale in cui ci apprestiamo ad affrontare la farsa abominevole quinquennale dello psiconano, ho sentito vicino chi condivideva come me una gioia "politica" come qualcosa di soggettivo.
Ogni giorno, nonostante i nefasti bollettini elettorali, ho sempre più l'impressione di essere a un punto di partenza. Ma non negativo, anzi...attivo combattivo e propositivo. ("Dal letame nascono i fior..."scriveva la socia!)
Se ci guardiamo intorno, tra i movimenti del no, quelli nati da Genova, le masse critiche, le liste civiche e quant'altro...è facile vedere come tutte queste "cellule impazzite" stiano proliferando, crescendo, informando. Un sacco di gerundi che sanno di sviluppo. Siamo tanti. Partiamo dal basso. Facciamo rete-attraverso la rete. Questo è il motore vincente. E quindi finchè ci incontriamo ai convegni, alle manifestazioni, ai presidi o in rete e se ogni giorno, dalla spesa alle scelte economiche, al posto di lavoro ci troviamo a intraprendere vie consapevoli (e scomode) allora qualcosa sta funzionando. Perchè significa che il cambiamento lo sentiamo nostro e lo vogliamo fortemente.
E io ora sto cambiando ancora lavoro con i mille interrogativi del caso, sono reduce da prese di posizione che hanno fatto cambiare alcune direzioni nella mia vita e da un fine settimana che mi ha lasciato più che sorpresa. Infine stasera ho intrapreso una strada ancora nuova.
Insomma mi sento all'inizio. E' come avere tutto da giocare. Rimettersi in gioco e in discussione è una fatica, ma è anche il bello. L'unica grande rotta, in questo oceano pieno, è la coscienza che ogni singola azione, ogni piccolo pensiero ed emozione, dalla politica, al resto della vita, non vadano mai trattati con superficialità, altrimenti si rischia di creare un bel castello che crolla al primo vento....
E.

05 marzo 2008

Comincia l'iter elettorale


Aspettando il 13 aprile ho iniziato a scartabellare i programmi elettorali. Non ho ancora avuto il fegato di leggere quello del PdL, proprio non ce l'ho ancora fatta ma prima o poi mi toccherà, tanto per sapere di che morte morire nei prossimi 5 anni. Perchè lo sappiamo tutti che il Silvio nazionale emergerà vincente dalle elezioni grazie a una sinistra inesistente e altamente compromessa. Comunque...ho aperto i programmi dei Pd e della Sinistra Arcobaleno.
Da un lato mi è venuta voglia di sbattere la testa contro il muro(Pd), dall'altro mi è sembrato di avere a che fare con chi ha i paraocchi da almeno 20 anni.
Il programma del Pd mi fa star male...
...quando si vanta dei giovani e degli imprenditori che combattono le mafie e poi candida tra i parlamentari Crisafulli, colluso con la mafia, ed esclude Lumia, vice presidente della Commissione Parlamentare Antimafia
...quando dice che il futuro è nel tav e negli inceneritori, quando sappiamo tutti che il tav è un'opera inutile, un suicidio economico e che il riciclo dei rifiuti si può chiudere al 100% http://www.centroriciclo.com/
...quando leggo che si vogliono chiudere le procedure di Valutazione d'Impatto Ambientale in 2/3 mesi (!!!) - ovviamente questo punto NON è collegato al precedente, noooooooooo
...quando si vogliono mettere a tacere le intercettazioni fino al termine delle indagini....sapete no, in Italia quanto dura un processo?è meglio che i cittadini per 10 anni restino ignari di ciò che accade oggi sulle loro teste, nel loro portafogli e in Parlamento..
...quando nel programma io vedo scomparire la tassazione sulle rendite finanziare o i d.i.c.o.
...quando non leggo l'intenzione di risolvere il conflitto d'interessi o delle reti di comunicazione
...e quant'altro...
Poi ci sono anche cose positive, per carità. Ma quelle sopra elencate le reputo gravi. Così come gravi sono le candidature del Pd.
In zona Sinistra Arcobaleno leggo un bel programma (a parte il salario sociale che ritengo abominio) ma assolutamente incompleto per guidare un Paese. Manca l'ossatura economica e imprenditoriale. E' come un cavallo zoppo. Tante buone idee di tutela e di sviluppo ma ne mancano altrettante che sono il motore di un Paese....è come avere un pc meraviglioso senza hardware...e così non si va da nessuna parte.
...
E comunque ho deciso che a votare ci andrò. Qualche giorno fa ero più sul "no" ma dopo alcune riflessioni proposte da Marco Travaglio, in conferenza a Giaveno ieri sera, mi sono trovata d'accordo sull'idea di tapparsi il naso e andare a votare (già l'ultima volta avevo fatto così).
Con l'astensionismo, si corre il rischio di seguire l'esempio americano in cui il 30% (forse a dir tanto) della popolazione vota, il resto sono pochi estranei e molti disgustati-non votanti....e i risultati delle votazioni sono sotto gli occhi di tutti (e sulla nostra pelle, anche a suon di manganelli vicentini). Il consiglio saggio è stato quello di votare qualche illuminato non colluso-non sotto processo-non rinviato a giudizio-non indagato (quindi la scelta si riduce a pochi) che sia in grado di esercitare un'opposizione seria e coerente in sede politica. Forse è l'unico modo di comunicare un dissenso efficace perchè tanto, del nostro astensionismo, ne' alla destra, ne' alla sinistra importa nulla...
Io comincio da oggi le ricerche...qualcuno per il cervello ce l'ho, anche se sono mosche bianche....possibile che siamo arrivati a questo punto?
E.

21 febbraio 2008

La primavera è alle porte...!

E.

P.S. cliccate sul titolo e andate a leggervi l'articolo linkato...che meraviglia l'universo!

13 febbraio 2008

CERVELLI FORTI


ecco, questo post è per me e la socia.
per ricordarci ogni volta che ce lo dimentichiamo che siamo forti..giusto? giusto!

io e la socia abbiamo capito una cosa importantissima: i nostri cervelli funzionano a giorni alterni e naturalmente quando ad ognuna di noi servirebbe avere il supporto dell'intelligenza... il cervello ce l'ha l'altra.
Dannazione, e così cadiamo sempre nella stessa melma, ma facciamo attenzione a non aprire troppo i denti per far passare meno cose possibili...mica siamo stupide noi!

l'altra cosa sbalorditiva è che quando sono giù e ci telefono alla socia lei mi dice delle cose troppo che cià ragione e io le ascolto; e quando lei è giù e mi telefona io ci dico troppo le cose sagge... peccato che sono sempre le stesse... si capisce che facciamo un cervello solo?

ma io e la biunda messe insieme facciamo una gran bella ragazza che agli uomini ci fa troppa paura... sarà così?

socia ne usciremo...io con la maschera dell'uomo tigre e tu con una sbornia di anitra wc.

21 gennaio 2008

Costruire

Chiudi gli occhi

immagina una gioia
molto probabilmente
penseresti a una partenza

ah si vivesse solo di inizi
di eccitazioni da prima volta
quando tutto ti sorprende e
nulla ti appartiene ancora

penseresti all'odore di un libro nuovo
a quello di vernice fresca
a un regalo da scartare
al giorno prima della festa

al 21 marzo al primo abbraccio
a una matita intera alla primavera
alla paura del debutto
al tremore dell'esordio
ma tra la partenza e il traguardo

nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è
silenziosamente costruire
e costruire è potere e sapere
rinunciare alla perfezione

ma il finale è di certo più teatrale
così di ogni storia ricordi solo
la sua conclusione

così come l'ultimo bicchiere l'ultima visione
un tramonto solitario l'inchino e poi il sipario
ma tra l'attesa e il suo compimento
tra il primo tema e il testamento

nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è
silenziosamente costruire
e costruire è sapere e potere
rinunciare alla perfezione

ti stringo le mani
rimani qui
cadrà la neve
a breve

N.Fabi

17 gennaio 2008

ATTESE


Qualcuno dice che poi le soluzioni arrivano da sole quando magari da soli proprio non riusciamo a prenderle in mano.Perchè magari sono troppo delicate, perchè magari ci toccano qualche corda che vorremmo non avere o perchè dovremmo avere il coraggio di partire e andare distante o terribilmente vicino.
E' l'attesa in una casa che è stata chiusa da pochi giorni. Ma a noi sembrano anni. Anni in cui siamo lì, con le valigie in mano tra la porta e la finestra. E la polvere, pesante, diventa a tratti insopportabile. Da un lato la tentazione, sempre più frequente, di girare le spalle a quegli interminabili istanti di respiro sospeso, uscendo dalla porta principale. Dall'altro la voglia di mettersi ancora un po' in gioco, aspettando un raggio di sole filtrare dalle persiane che finalmente ci parli al cuore, col coraggio della sincerità e la nuda bellezza dell'amore.

E.

L' ENNESIMO GHIGNO DELL'IMPUNITO

Lettera di Marco Travaglio

"Caro Beppe,
siamo tutti costernati e affranti per quanto sta accadendo al cosiddetto ministro della Giustizia Clemente Mastella e alla sua numerosa famiglia, nonché al suo partito, che poi è la stessa cosa. Costernati, affranti, ma soprattutto increduli per la terribile sorte che sta toccando a tante brave persone. Infatti, oltre alla signora Sandra, presidente del Consiglio regionale della Campania, sono finiti agli arresti il consuocero Carlo Camilleri, già segretario provinciale Udeur; gli assessori regionali campani dell'Udeur Luigi Nocera (Ambiente) e Andrea Abbamonte (Personale); il sindaco di Benevento dell'Udeur, Fausto Pepe, e il capogruppo Udeur alla Regione, Fernando Errico, e il consigliere regionale dell'Udeur Nicola Ferraro e altri venti amministratori dell'Udeur. In pratica, hanno arrestato l'Udeur (un mese fa era finito ai domiciliari l'unico sottosegretario dell'Udeur, Marco Verzaschi, per lo scandalo delle Asl a Roma, mentre un altro consigliere regionale campano, Angelo Brancaccio, era finito in galera prima dell'estate quando era ancora nei Ds, ma appena uscito di galera era entrato nell'Udeur per meriti penali). Mastella, ancora a piede libero, è indagato a Catanzaro nell'inchiesta "Why Not" avviata da Luigi De Magistris e avocata dal procuratore generale non appena aveva raggiunto Mastella, che intanto non solo non si era dimesso, ma aveva chiesto al Csm di levargli dai piedi De Magistris. S'è dimesso invece oggi, Mastella, ma per qualche minuto appena: poi Prodi gli ha respinto le dimissioni, lasciandolo al suo posto che - pare incredibile - ma è sempre quello di MINISTRO DELLA GIUSTIZIA. La
sua signora, invece, non s'è dimessa (a Napoli, di questi tempi, c'è perfino il rischio che le dimissioni di un politico vengano accolte): dunque, par di capire, dirigerà il Consiglio regionale dai domiciliari, cioè dal salotto della villa di Ceppaloni.

Al momento nessuno sa nulla delle accuse che vengono mosse a lei e agli altri 29 arrestati. Ma l'intero Parlamento - con l'eccezione, mi pare, di Di Pietro e dei Comunisti Italiani - s'è stretto intorno al suo uomo più rappresentativo, tributandogli applausi scroscianti e standing ovation mentre insultava i giudici con parole eversive, che sarebbero parse eccessive anche a Craxi, ma non a Berlusconi: insomma la casta (sempre più simile a una cosca) ha già deciso che le accuse - che nessuno conosce - sono infondate e gli arrestati sono tutti innocenti. A prescindere. Un golpetto bianco, anzi nero, nerissimo, in diretta tv.

Nessuno, tranne Alfredo Mantovano di An, s'è domandato come facesse il ministro della Giustizia a sapere che sua moglie sarebbe stata arrestata e a presentarsi a metà mattina alla Camera con un bel discorso scritto, con tanto di citazioni di Fedro: insomma, com'è che gli arresti vengono annunciati ore prima di essere eseguiti? E perché gli arrestandi non sono stati prelevati all'alba, per evitare il rischio che qualcuno si desse alla fuga? Anche stavolta, la fuga di notizie è servita agli indagati, non ai magistrati. E, naturalmente, al cosiddetto ministro.

Il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, anziché aprire una pratica a tutela dei giudici aggrediti dal ministro, ha subito assicurato "solidarietà umana" al ministro e ai suoi cari (dobbiamo prepararci al trasferimento dei procuratori e del gip di Santa Maria Capua Vetere, sulla scia di quanto sta accadendo per De Magistris e Forleo?). Il senatore ambidestro Lamberto Dini ha colto l'occasione per denunciare un "fatto sconvolgente: i magistrati se la prendono con le nostre mogli" (la sua, Donatella, avendo fatto fallimento con certe sue società, è stata addirittura condannata a 2 anni e mezzo per bancarotta fraudolenta, pena interamente indultata grazie anche a Mastella). Insomma, è l'ennesimo attacco ai valori della famiglia tradizionale fondata sul matrimonio: dopo l'immunità parlamentare, occorre una bella immunità parentale. Come fa osservare la signora Sandra Lonardo in Mastella dai domiciliari, "questo è l'amaro prezzo che, insieme a mio marito, stiamo pagando per la difesa dei valori cattolici in politica, dei principi di moderazione e tolleranza contro ogni fanatismo ed estremismo". Che aspettano a invitarli a parlare alla Sapienza?."
Marco Travaglio

09 gennaio 2008

Sarà finalmente chiaro che a me piacciono i gigli?


Ho trascorso tre anni a lavorare nel campo della ricerca perchè pensavo che fosse l'unico settore, a parte quello della politica, in cui si potesse veramente entrare nei meccanismi che fanno ruotare la terra e modificare qualcosa. Ma stranamente ogni giorno avevo la sensazione di produrre un mucchio di carte che a poco o niente sarebbero servite (e non era solo una sensazione...). Per carità, pubblicazioni, convegni, presentazioni, avevi quasi l'impressione di essere figo, professionale, preparato ma più entravi nel meccanismo e più capivi di essere una pedina che permette di far ruotare i finanziamenti europei con il solo scopo di far girare i soldi e non di cambiare qualcosa del presente. Se uno ha ambizioni carrieristiche o di potere (fittizio) è nel posto giusto. Se uno invece ci patisce, sul fatto di non riuscire a produrre qualcosa di utile, sente come un grosso buco nero che lo ingloba. E così mi trovo ora alla terza settimana di lavoro da insegnante e mi sento proprio "piena", per la prima volta un lavoro che dà soddisfazioni pazzesche, per carità, difficile da morire e veramente impegnativo, ma lavorare con la "materia umana" è ciò che di più bello e complicato possa capitare. Il bello è riuscire a dare fiducia, a far passare ben di più della materia perchè le formule vanno e vengono, l'importante è dare gli strumenti per capire il presente (e costruire il futuro) e quindi ci va una pazienza incredibile e un'energia infinita. Sono passata da un lavoro in cui ero otto ore incollata a un monitor e al telefono in cui usare cervello e dita a un lavoro in cui devo usare sempre il cervello, ma anche il cuore, le mani. E gli occhi. E mi accorgo che il 90% passa da lì, dagli occhi. Il canale privilegiato dei sentimenti. Se una persona è importante glielo dici prima di tutto con gli occhi. Poi ci vanno anche le parole però il primo passo è lì. E con gli allievi funziona e se funziona con loro funziona con chiunque. Vi è mai capitato di nascondere le emozioni negli occhi?A volte ci si accorge che dagli occhi sta passando troppo e allora si mette un po' una maschera, un filtro che blocca. Ma questo 2008, forse grazie anche ai miei ragazzi, è iniziato con la certezza che tutta l'energia che uno ha vada buttata fuori, senza schermi, senza filtri o strane costrizioni perchè altrimenti quanto tempo, quanta gioia e quanto amore sprecato.Eppure la vita è oggi!
E.

05 gennaio 2008

BUON ANNO!


Torno rigenerata e iperenergetica da 4 giorni speciali tra la Toscana e l'Umbria. Primo giorno: Castellina in Chianti, San Gimignano, Monteriggioni, Pitigliano. Seconda tappa: Saturnia, a mollo nelle terme all'aperto, porto S.Stefano tanto per ricordarsi quanto è meraviglioso il mare. Terza tappa: Perugia e Assisi (capodanno dai francescani!). Quarta tappa: Spello e Gubbio. Il tutto in compagnia meravigliosa.
Arrivo un po' tardi però BUON ANNO a tutti!Vi auguro un 2008 ricco di carica energetica che vi faccia raggiungere quelle due o tre cose fondamentali che stanno lì lì da tempo e proprio non si muovono ed è ora di togliere la puntina da disegno che le blocca da chissà quanto. Giorno nuovo vita nuova!
E allora uno splendido anno alla socia e alla sua scoperta del differenziale ; P buon anno alla mia Grè che...se avessi una sorella non sarebbe così bello!
Buon anno al mio fratello acquisito Dav e alla mia Aki...
Buon anno a Silviska che è sempre la mia radice e a mia moglie che trascuro sempre troppo...
Buon anno a Rik e Vale e Fabio perchè lo ska senza voi non è ska...
e alle amiiiiiche Cì, Silvia, Liv, Ale perchè solo con voi si riesce a ridere anche nel peggio del peggio...
a Giangi perchè è una bella, nuova sorpresa...
a PA perchè è sempre un po' più importante ogni giorno che passa...
e a Dario perchè sta nascendo un rapporto forte e sono proprio curiosa di vedere il futuro...
al lupastro e a Wander perchè siete sempre nei miei pensieri...
e...ma non manca qualcuno??i miei borgoniani!Luc, Ivan, la talpa, dove li mettiamo?amo follemente la vostra follia (e non solo)...siete pazzi, ve lo posso dire?come stare senza voi...??
Uno splendido 2008...
E.