09 gennaio 2008

Sarà finalmente chiaro che a me piacciono i gigli?


Ho trascorso tre anni a lavorare nel campo della ricerca perchè pensavo che fosse l'unico settore, a parte quello della politica, in cui si potesse veramente entrare nei meccanismi che fanno ruotare la terra e modificare qualcosa. Ma stranamente ogni giorno avevo la sensazione di produrre un mucchio di carte che a poco o niente sarebbero servite (e non era solo una sensazione...). Per carità, pubblicazioni, convegni, presentazioni, avevi quasi l'impressione di essere figo, professionale, preparato ma più entravi nel meccanismo e più capivi di essere una pedina che permette di far ruotare i finanziamenti europei con il solo scopo di far girare i soldi e non di cambiare qualcosa del presente. Se uno ha ambizioni carrieristiche o di potere (fittizio) è nel posto giusto. Se uno invece ci patisce, sul fatto di non riuscire a produrre qualcosa di utile, sente come un grosso buco nero che lo ingloba. E così mi trovo ora alla terza settimana di lavoro da insegnante e mi sento proprio "piena", per la prima volta un lavoro che dà soddisfazioni pazzesche, per carità, difficile da morire e veramente impegnativo, ma lavorare con la "materia umana" è ciò che di più bello e complicato possa capitare. Il bello è riuscire a dare fiducia, a far passare ben di più della materia perchè le formule vanno e vengono, l'importante è dare gli strumenti per capire il presente (e costruire il futuro) e quindi ci va una pazienza incredibile e un'energia infinita. Sono passata da un lavoro in cui ero otto ore incollata a un monitor e al telefono in cui usare cervello e dita a un lavoro in cui devo usare sempre il cervello, ma anche il cuore, le mani. E gli occhi. E mi accorgo che il 90% passa da lì, dagli occhi. Il canale privilegiato dei sentimenti. Se una persona è importante glielo dici prima di tutto con gli occhi. Poi ci vanno anche le parole però il primo passo è lì. E con gli allievi funziona e se funziona con loro funziona con chiunque. Vi è mai capitato di nascondere le emozioni negli occhi?A volte ci si accorge che dagli occhi sta passando troppo e allora si mette un po' una maschera, un filtro che blocca. Ma questo 2008, forse grazie anche ai miei ragazzi, è iniziato con la certezza che tutta l'energia che uno ha vada buttata fuori, senza schermi, senza filtri o strane costrizioni perchè altrimenti quanto tempo, quanta gioia e quanto amore sprecato.Eppure la vita è oggi!
E.

5 commenti:

Lupo Solitario ha detto...

Per me è sempre stato chiaro

Unknown ha detto...

lo so!lo so!ci ho le prove!!!
E.

arianna&elena ha detto...

e la socia sta provando quello che ho provato nei passati 3 anni!!! sono molto contenta per te! vivitela tutta la giornata, con fatica e voce finita, ma quando svieni nel letto e il tuo cervello lascia ancora entrare un po' di pensieri vedi passare nei tuoi occhi solo soddisfazione o voglia di fare meglio!
un bacio
A.

Lupo Solitario ha detto...

cmq quello della foto è un giglio tigrino, di quelli che ti ho regalato quella volta là... che li hai affogati nella vasca mi pare :DDDD

Davvero, Elena, con tutto i lcuore: sono davvero fiero di te. Te l'ho sempre detto che tu avresti avuto un ruolo importante, per tantissime persone. Adesso hai l'occasione di migliorare il mondo attraverso l'insegnamento, puoi contribuire all'educazione di tanti fanciulli e tante fanciulle... ricordati del 15% e dei Consigli di Classe...
bionda promettimi che mi chiami per qualsiasi cosa...

Anonimo ha detto...

si, di quelli che ho affogato nella vasca della socia per precisione (per la gioia della stessa...) ; DDDDD

grazie di tutto, speriamo di essere all'altezza! è ovvio che ti chiamerò per qualsiasi cosa!
E.