18 gennaio 2007

VICENZA MON AMOUR


Sono giorni caldi, questi, a Vicenza. Ne discutevo proprio oggi con una persona speciale di quanto il movimento del "NO" sia cresciuto nell'ultimo periodo: NO TAV, NO MOSE, NO RIGASSIFICATORE, NO RISALITA, ecc...e ora NO BASE. Potrei fare molte critiche in merito a tali movimenti, essendo direttamente coinvolta in alcune questioni in modo diretto. I movimenti sono però fatti di uomini e quindi difettosi per umana natura e, critiche a parte, li ritengo un valido punto di partenza per il futuro.

Quando ho sentito da alcune interviste che il movimento vicentino si era ispirato a quello NO TAV, beh, un po' mi sono inorgoglita: una sorta di esportazione di prodotto DOC valsusino che ha scatenato una scia di no, un diluvio di gente nelle piazze e un coinvolgimento diretto di cittadini sulle questioni più disparate. Finalmente: la politica, l'ambiente, la società, tutto nella pòlis, discussione e partecipazione. Aspettavo questa presa di coscenza. Mi chiedo solo perchè la gente debba scendere in piazza per far sentire la propria voce. Perchè i nostri rappresentanti legalmente nominati non rispettino il "contratto" (profumatamente remunerato) che noi abbiamo sancito con loro. C'è un gap. O un bug. Credo che sia stato determinato da troppi anni di disinteresse e di allontanamento dei cittadini dalla politica. La responsabilità va divisa al 50% tra noi e loro . E' ora di riprendersi le responsabilità e per i Vicentini di riprendersi Vicenza.

Consentire l'ampliamento della base militare è un chiaro avvallamento delle scelte di politica estera di Bush. Un po' come lucidare la mannaia al boia: commettere un delitto senza sporcarsi troppo le mani. Ci sono mille modi migliori di impiegare quel suolo e i Vicentini lo sanno. Sperare in un'illuminazione degli amministratori locali è come credere a Babbo Natale, quindi tutti giù in piazza e tanta solidarietà ai nuovi professionisti del "NO"!


E.

3 commenti:

arianna&elena ha detto...

Riporto una mail che mi è giunta stamattina dall'assemblea permanente, una di quelle che fanno veramente piacere.
Elena

"Bussoleno, Valle di Susa: circa 800 persone ieri sera alle 18.30 si sono
incontrate per portare solidarietà ai cittadini vicentini che si stanno
battendo contro il raddoppio dell’aeroporto Dal Molin. Il corteo si è mosso
dopo le 19 attraversando le vie del paese per finire sui binari della
stazione ferroviaria di Bussoleno; per circa 30 minuti il traffico
feroviario della linea Torino – Modane è stato bloccato mentre si apriva un
ponte radio con il presidio di Vicenza che applaudiva convinto l’azione dei
no tav valsusini.
Ribadiamo ancora una volta la totale solidarietà a chi si sta battendo
contro un’ opera devastante e dannosa come solo può essere una base militare
e invitiamo i cittadini e i comitati vicentini a continuare a resistere e a
non mollare, ricordando a tutti che in Valle di Susa speravano nella nostra
rassegnazione ma hanno poi dovuto fare i conti con la nostra determinazione!
No tav No dal Molin una sola lotta - Resistere per esistere!"

Maurizio Comitato no tav Spinta dal bass.

Lupo Solitario ha detto...

Io credo che le vere questioni di sicurezza nazionale siano le stesse questioni di sicurezza internazionale. L'Impero non cederà mai alla volontà di pace dei liberi cittadini, ma imploderà, affrettando invasioni e dispiegamenti sempre più massicci di soldati ed eserciti. Lo stiamo già vedendo, lo vedremo meglio in seguito.
La sicurezza nazionale in mano alla piazza? Ma cosa significa?
La piazza è gente che manifesta, sarà sempre di più col temp oche passa perchè sempre più gente non si sente rappresentata dai propri dipendenti. Le persone sono stufe, vogliono azioni concrete, non parole dui giornali. La piazza è il futuro, perchè la gente è il futuro. Non ci sono terrorisdti o nuovi brigatisti o nuove ondate rivoluzionarie: ci sono i cittadini della Repubblica Italiana che non ce la fanno più e vogliono avere voce perchè si sentono traditi, non hanno più fiducia in chi li ha ingannati promettendo pace, meno tasse e altre stronzate.
La Val Susa insegna.
Ho controllato i luoghi della violenza dell'8 dicembre scorso, a Venaus, e ci sono ancora pezzi di barricate, ci sono spranghe, ci sonop sassi, pezzi di qualche automezzo buttati li... ora l'erba e gli arbusti ricoprono quasi tutto. Probabilmente accadrà un po' ovunque, è solo questione di quando. Ecco perchè bisognerebbe vivere subito la felicità che il destino o dio o come cazzo si vuole definire ci porta un bel giorno d'inverno, perchè comunque domani sarà primavera.
Scusate, sono sempre prolisso...
Fulvio

Lupo Solitario ha detto...

E allora tutti in piazza, quelli che vogliono e possono esserci il 17 febbraio 2007 a Vicenza.
Fulvio