"Ci sono volte in cui lo so, tu pensi che sia matto..."
ritrovarsi perfettamente nelle parole della canzone di Silvestri fa sì che tutta la mia stranezza mi sembri più "normale". Ma la normalità cos' è in fondo?? La normalità non esiste. Siamo un misterioso pozzo senza fine da cui può scaturire di tutto: il bene e il male, il bianco e il nero, tutti i colori che ci sono in mezzo e tutti i colori che noi crediamo di vedere in un modo ma che indossano la veste di un altro prendendosi gioco di noi...
Siamo una profonda voragine e a volte, quando lo spazio intorno a noi è troppo poco, quando non riusciamo a ritagliarci un sano tempo di silenzio e di decantazione, da questo pozzo profondo esce di tutto e ciò che esce non è chiaro ma è mischiato ed è confuso. Stamattina ho aperto gli occhi nel letto e, a seguito di una discussione su un tema caldo e attuale affrontato la sera prima, mi è venuta una chiara immagine di me stessa: una statua di marmo. Pesante, incrostata su idee che ho dato per assunte molto tempo fa e che non ho più messo in discussione, una persona che ha perso molto della capacità di mettersi in gioco e nei panni degli altri. Una persona con la sentenza pronta, le solite risposte di sempre e pochi occhi per vedere nel profondo.
Non so come io ci sia arrivata ma quello che ho visto non mi è piaciuto. Ho pensato di non voler vivere così la mia vita, perchè così non ha senso. Voglio incominciare di nuovo a cambiare. (E chissà perchè ho smesso di farlo...), ricominciare a mettere in moto l'anima e darmi da fare. Desidero vedere le persone con occhi nuovi e rimuovere ogni sentenza, sia sugli altri che su me stessa. La libertà in fondo non è altro che questo: una danza di colori che si specchiano limpidi gli uni negli altri, senza veli, senza trucco, ne' inganno, con le ali spiegate per essere se stessi.
E.
15 dicembre 2012
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