La ricetta di un capodanno meraviglioso è quella di trascorrerlo con le persone a cui si vuol bene. Ecco.Tutto il resto vien da sè. Questa è la sentenza che scrivo nell'anno nuovo senza poterla pronunciare a parole perchè in questo momento i trovo costipata dalla maschera all'argilla che ho spatarata in faccia e che mi blocca ogni minimo movimento muscolare dandomi pù o meno l'espressione di un panda imbalsamato. Se rido mi sgretolo, se piango mi sciolgo, se parlo mi dolgo!
Ma soprattutto, se entra qualcuno muore d'infarto alla sola visione!Quindi scrivo.
Dicevo, il mio capodanno è stato fatto di: cenone loculliano - tutti giochi canonici da veglione fino a svenire con le carte o la penna in mano - senza un minuto di sonno camminata e rotoloni come i cani nella soffice neve del Gran bosco di Salbertrand sotto il sole caldo e il cielo terso nella spettacolare cornice delle montagne dell'alta valle. Meraviglia. Felice, in montagna e coccolata dagli amici che si può desiderar di più?!!
Per augurarvi qualcosa di speciale in questo nuovo anno mi rifaccio al sempre illuminato "Buongiorno" di Gramellini pubblicato su La Stampa il 31 dicembre:
"Il Buongiorno stavolta mi piacerebbe lo faceste voi. Provando a formulare tre desideri. Il primo per voi stessi, il secondo per la persona che amate di più e il terzo per il mondo. Non conta quanto siano grandi, basta che vi riempiano il cuore. Metteteli negli spazi qui sotto e credeteci, almeno mentre li scrivete. Ora entriamo pure nella tormenta del 2009 col bavero alzato e le parole coraggiose di George Bernard Shaw: «La missione di ogni uomo consiste nell’essere una forza della natura e non un grumo agitato di guai e di rancori che recrimina perché l’universo non si dedica a renderlo felice»
Ma soprattutto, se entra qualcuno muore d'infarto alla sola visione!Quindi scrivo.
Dicevo, il mio capodanno è stato fatto di: cenone loculliano - tutti giochi canonici da veglione fino a svenire con le carte o la penna in mano - senza un minuto di sonno camminata e rotoloni come i cani nella soffice neve del Gran bosco di Salbertrand sotto il sole caldo e il cielo terso nella spettacolare cornice delle montagne dell'alta valle. Meraviglia. Felice, in montagna e coccolata dagli amici che si può desiderar di più?!!
Per augurarvi qualcosa di speciale in questo nuovo anno mi rifaccio al sempre illuminato "Buongiorno" di Gramellini pubblicato su La Stampa il 31 dicembre:
"Il Buongiorno stavolta mi piacerebbe lo faceste voi. Provando a formulare tre desideri. Il primo per voi stessi, il secondo per la persona che amate di più e il terzo per il mondo. Non conta quanto siano grandi, basta che vi riempiano il cuore. Metteteli negli spazi qui sotto e credeteci, almeno mentre li scrivete. Ora entriamo pure nella tormenta del 2009 col bavero alzato e le parole coraggiose di George Bernard Shaw: «La missione di ogni uomo consiste nell’essere una forza della natura e non un grumo agitato di guai e di rancori che recrimina perché l’universo non si dedica a renderlo felice»
1....
2 .....
3...
Ecco, io li ho scritti i miei tre desideri, qui lancio il 2 e il3. 2. la persona che amo di più. Dedicato per chiari motivi alle persone che amo di più nella mia vita.
In questo periodo ho cominciato a frequentare il carcere minorile del Ferrante Aporti e mi sono resa conto per la prima volta di una serie di cose fino ad ora immaginate ma lì tangibili con mano. La più banale e superficiale di queste è la fisicità della struttura carceraria. Mura, sbarre di ferro, porte blindate, grate alle finestre, guardie, infinite chiavi per aprire inferriate arrugginite e pesanti che danno su inferriate altrettanto possenti e decadenti.
Quello è un carcere fisico. Spesso però c'è un carcere del cuore. E per un motivo o per l'altro prima o poi tocca tutti. La paura di non essere amati, la rabbia, il rancore il senso di inadeguatezza. Tutto ciò rinchiude in una prigione di difesa e non permette più di vivere.
Auguro alle persone che più amo di aprire le porte dei loro carceri personali che solo loro conoscono nel profondo e iniziare a vedere quanto splendide siano. Meravigliose così con tutti i loro pregi e difetti ma finalmente libere da quel peso che non le fa vivere a pieno e in grado di affrontare leggère e consapevoli i loro cammini di crescita personali. Aperto il carcere s'inizia a vivere.
3. pensiero per il mondo. E qua la sparo alta ma se per caso il genio della lampada mi ascolta mi conviene mirar alto anzichè chiedere una lavatrice! Il desiderio è che tutte le persone possano amarsi. Smettere di pensare al "proprio giardino", cominciare a curare anche quello degli altri. E pensare un po', e che cazzo, (rafforzativo) che siamo tutti sulla stessa barca che può essere un giardino fiorito o una letamaia (sta a noi scegliere l'evolversi della situazione, per ora l'odore è inconfondibile...) e che la teoria di Gaia non è solo una teoria. Il desiderio è che ognuno metta da parte i proprio egoismi personali e che cominci ad operare per costruire la pace mettendo almeno un po' del suo tempo ma soprattutto del suo amore al servizio degli altri. All'inizio bastano energie e tempo, ad amare s'impara a poco a poco perchè la società non ce o insegna ma poi diventa chiaro che solo con l'amore un progetto decolla, un granello di sabbia diventa castello indistruttibile e una rivoluzione cambia il corso della storia per sempre.
Non vi resta che scrivere i vostri desideri. Su un foglietto, nella seconda pagina di una copertina di un libro, sul computer, su un pezzo di cartigienica (non usato), sul cofano dell'auto...
Buon anno!
E.
In questo periodo ho cominciato a frequentare il carcere minorile del Ferrante Aporti e mi sono resa conto per la prima volta di una serie di cose fino ad ora immaginate ma lì tangibili con mano. La più banale e superficiale di queste è la fisicità della struttura carceraria. Mura, sbarre di ferro, porte blindate, grate alle finestre, guardie, infinite chiavi per aprire inferriate arrugginite e pesanti che danno su inferriate altrettanto possenti e decadenti.
Quello è un carcere fisico. Spesso però c'è un carcere del cuore. E per un motivo o per l'altro prima o poi tocca tutti. La paura di non essere amati, la rabbia, il rancore il senso di inadeguatezza. Tutto ciò rinchiude in una prigione di difesa e non permette più di vivere.
Auguro alle persone che più amo di aprire le porte dei loro carceri personali che solo loro conoscono nel profondo e iniziare a vedere quanto splendide siano. Meravigliose così con tutti i loro pregi e difetti ma finalmente libere da quel peso che non le fa vivere a pieno e in grado di affrontare leggère e consapevoli i loro cammini di crescita personali. Aperto il carcere s'inizia a vivere.
3. pensiero per il mondo. E qua la sparo alta ma se per caso il genio della lampada mi ascolta mi conviene mirar alto anzichè chiedere una lavatrice! Il desiderio è che tutte le persone possano amarsi. Smettere di pensare al "proprio giardino", cominciare a curare anche quello degli altri. E pensare un po', e che cazzo, (rafforzativo) che siamo tutti sulla stessa barca che può essere un giardino fiorito o una letamaia (sta a noi scegliere l'evolversi della situazione, per ora l'odore è inconfondibile...) e che la teoria di Gaia non è solo una teoria. Il desiderio è che ognuno metta da parte i proprio egoismi personali e che cominci ad operare per costruire la pace mettendo almeno un po' del suo tempo ma soprattutto del suo amore al servizio degli altri. All'inizio bastano energie e tempo, ad amare s'impara a poco a poco perchè la società non ce o insegna ma poi diventa chiaro che solo con l'amore un progetto decolla, un granello di sabbia diventa castello indistruttibile e una rivoluzione cambia il corso della storia per sempre.
Non vi resta che scrivere i vostri desideri. Su un foglietto, nella seconda pagina di una copertina di un libro, sul computer, su un pezzo di cartigienica (non usato), sul cofano dell'auto...
Buon anno!
3 commenti:
Brava Perausa, hai scritto delle sante parole: se davvero ognuno guardasse il suo giardino e quello del vicino (ma non x rubargli le frole!)per collaborare, tutto sarebbe più semplice: e invece non è mai così anche nelle piccole cose. Ti auguro un anno sereno, in salute, pieno di piccole cose che ti diano felicità. Smackkkk Ma di Ari
tra carta igienica e letamaio, ben due riferimenti interessanti :D e vista la data e la ricorrenza, non posso che chiosare che "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior!"
buon anno, fanciulle! :D
Grazie "Ma di Ari"! che tesoro che sei! Un bacino da Perausa e uno splendido 2009 a te e al papà Agostino!
E.
p.s. certo che ogni tanto potresti scrivere un post anche tu eh...!
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