E così si conclude la mia avventura da commissaria in un concorso esterno. Qualche mese fa mi viene fatta la proposta di fare "l'esperta" (ridere prego) di politiche agricole comunitarie in un simpatico concorso nella ridente cittadina piemontese. Come sempre e da vera bionda non posso che rispondere " si si, figo!va bene!". Una settimana dopo si apre una mole MOSTRUOSA di lavoro.
Perchè le materie richieste erano si quelle su cui lavoro ma un conto è lavorare e fare il tecnico e un conto è fare le domande da manuale, anzi, da regolamento! E allora comincio a studiare come una pazza tutto lo scibile umano per creare delle domande decenti.
Oggi ultimo giorno di orali. Sfoggio il tailleur giacca e pantaloni delle grandi occasioni estratto da un sarcofago di naftalina. Quelli del palazzo di fronte si affacciano per capire se è esplosa una fabbrica chimica. Tranquilli, niente di che.
Mi tiro come fantozzi al concorso pubblico quando si mette il bustino e si tinge i capelli per sembrare più giovane. Scialle di lana, scarpa nuova, capello al vento e mi reco verso il mezzo di locomozione: la mountain bike di 15 anni di carriera.
Pedalo verso il concorso, anzi, prima verso l'uomo della banca per andare a firmare le pratiche per il mutuo. Il giacchino mi tira, il foulard mi sbatte in faccia riducendo del 75% il campo visivo, la molletta che impedisce ai miei pantaloni di finire tra i raggi belli pieni di grasso e di cracia schizza via verso lidi sconosciuti fino a che......fino a che.....
La vecchina snob della Torino bene.
La intravedo a meno di duecento metri nella strettoia tra il muro e la grata attraverso cui devo passare. Sono in ritardo. Lei non si sposta meno 150 metri. Accelero, lei ondeggia col bastone in mano. Meno 100m. mi guarda, si sposterà. Meno 50m. Pedalo e penso che un impatto potrebbe farmi trovare a contatto con la sua dentiera. Rallento.
Le arrivo davanti già in ritardo folle e lei mi sbarra la strada, sbattendo il bastone per terra "Signorinaaaa ma sa qual è il corso sebastopoli??". Mi devo fermare. Ritardo. Dovrò ripartire =attrito statico molo peggio del dinamico "si signora, è questo qui". Tento di ripartire ma la vecchina non molla e soprattutto non si sposta!!! "ma senta signorinaaa la biglietteria, dov'è?" "non so signora, non ne ho idea". Giro il manubrio, tento dribblata sulla destra. La vecchina mi dribbla a sua volta, mi placca e non mi molla "ma mi avevano detto che c'era una biglietteria". "signora, proprio non lo so, provi a chiedere a lui". Mollo la patata bollente al secondo ciclista che passava dopo di me. Credo che stasera fossero ancora lì....
Con scatto felino (o arrancamento da bradipo appesantito) pedalo fino in banca do
ve firmo la mia condanna da eterna debitrice a un simpatico signorino che con l'aria da angioletto mi ha indebitato per i prossimi milioni di anni. I posteri troveranno un fossile con la mia mano che firma le ultime rate del mutuo....
E poi concorso con candidati, commissione e grasso della bici a chili sui miei pantaloni (fortuna che eran marroni!). Ma questa è un'altra storia!
E.