08 ottobre 2007

POST LEGGERO


Per contraddistinguermi. O meglio, per non smentirmi mai: ecco un post leggero, di quelli che so fare io, su temi poco impegnati ma socialmente utili. Aò.
Sabato mi dirigo al Salone della Montagna Alpi 365 con l'allegra "Macho famigliuola" utilizzando per la prima volta la passerella PEDONALE che attraversa l'arco olimpico. Rimango a bocca aperta. Difficile non assumere questa espressione pur pensando alle vagonate di denaro speso. Rimango con il naso al cielo sopratutto per la mia passione leggera per l'architettura e per qualsiasi opera in cui ci sia lo zampino di un architetto (soggetto in sè molto particolare, da analizzare a fondo, per capire o almeno tentare di capire che cosa lo ha spinto a partorire un progetto a prima vista inutile... ah, i pregiudizi..). L'andata è quindi andata così, ad osservare l'orizzonte verticale, ma il ritorno è stato diverso anche perchè ho assaporato la passerella in solitaria, con la luce del crepuscolo, un'aria frizzante autunnale e un'atmosfera da capitale Europea. Ecco mi fermo qui con il climax.
1. gli orari di apertura e di chiusura della passerella sono scritti in Arial 5 su un foglio A4 con interlinea 0.2 (in qualità di futuro RSPP mi sento in dovere di sottolineare che per una corretta e facile informazione sarebbe forse opportuno integrare il testo con immagini e scritte con un carattere più leggibile...in maniera tale che qualcuno non si trovi costretto a vagare per una notte intera sulla passerella causa chiusura inaspettata delle vie di accesso e di uscita... bella si-si, carini i treni, si-si... ma una volta contati tutti i tiranti che tengono in piedi l'arco...)
2. la passerella è segnalata come ciclabile. NON è VERO!!! ti devi fare un mazzo quadro per combattere le vertigini alla salita a chiocciola di via galimberti e devi smontare la bici per scendere dal lato lingotto fiere... per fortuna hanno messo reti di sicurezza sul tratto in corrispondenza dei binari della stazione altrimenti non ci pensi due volte a scaraventare la bici sul primo treno che passa (unire l'utile al dilettevole: la protesta sui ritardi cronici delle fs con un lancio carpiato di una bici che a ogni pedalata perde la catena)
3. NON CI POSSO CREDERE. al ritorno la bocca aperta si è aperta non per cotanta tecnologia ma per i lucchetti dell'ammmmore agganciati alla rete. Perchè Muccino crei dei mostri... perchè Muccino fai i film... mi sembra di essere tornata al tempo delle mele, ai Duran Duran o ancora peggio a Mirko dei Beehive.
A.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' vero, questa storia dei lucchetti ha stufato. Stavolta però (mio malgrado) mi tocca far chiarezza (!!!). I lucchetti "risalgono" ai libri di F.Moccia e nei film da essi (intesi come libri) tratti di muccini (intesi come fratelli) non v'è traccia. Per ora e si spera per sempre. Saluti.

Ivan

Anonimo ha detto...

Sono il Luc. Oh, tipa, cos'hai troppo contro i duran duran????O contro i loro rivali troppo gli Spandau??? Hai ragione, c'è molto di meglio, ma almeno questi erano (quasi) dei musicisti. Ricordi i '90 coi Take That? Loro neanche suonare sapevano. Ai tempi di mia mamma c'erano I Beatles e i Rolling Stones, ai tempi di mia cugina i duran e i pet shop boys, ai tempi nostri i take that e backstreet fioi....che dire....ognuno ha quello che si merita?...ahinoi....

Anonimo ha detto...

Luc ti ringrazio, senza il tuo post non me la sarei mai sentita di intervenire. Mi tormentava troppo la voglia di dire la mia sull'argomento, ma potendo voi avere l'età dei miei figli ho avuto paura di risultare poco credibile in fatto di musica. Per cui chissenefrega e andiamo avanti.
I Duran sono stati assoluti negli anni '80 e sono tuttora grandi (hanno anche avuto in formazione un certo Warren Cuccurullo, ex chitarrista di Frank Zappa). Con tutta la buona volontà, nemmeno sull'onda del New Romantic riesco a paragonarli agli Spands, i quali hanno prodotto della musica certo orecchiabile ma nulla più, pur riuscendo a durare 10 anni.
Poi buio completo, con l'avvento della techno-trance e del grunge. In Italia chi c'era, i Lùnapop? Beh, anche noi avevamo Bryan Adams e attraverso Alannah Myles, Alanis Morissette, Céline Dion e Shania Twain siamo arrivati ad Avril Lavigne...