Lettera di Lorenzo Viale ai genitori - anni 27, ingegnere alla FIAT di Torino. Partigiano fucilato l'11 febbraio 1945 al Poligono Nazionale del Martinetto.
Torino, 11 febbraio 1945
Carissimi,sono gli ultimi istanti della mia vita terrena ed il mio pensiero corre a voi che tanto avete fatto per me.
Oltre a darmi la vita, mi avete allevato con cure, mi avete dato un'educazione, avete fatto sacrifici enormi per darmi un'istruzione e una cultura, e soprattutto mi avete impresso nell'anima principi di onestà e di onore ai quali non sono venuto mai meno.
Muoio, assassinato da individui che la storia giudicherà come belve umane assetate di sangue, per un ideale, per la grandezza dell'Italia.
Una cosa mi addolora ed è questa: lasciarvi in uno stato di disperazione che immagino e non potervi essere vicino negli ultimi anni. Vi chiedo soprattutto di farvi animo e di sapere sopportare la sorte avversa come io spero che Iddio mi dia la forza di sopportare il gran passo.
Di una cosa sono certo: potrete sempre camminare a testa alta perchè non ho compiuto niente di disonorevole ne' di obbrobrioso.
Ho semplicemente lottato per una causa che ho ritenuta santa: quelli che rimarrano si ricordino di me che ho combattuto per preparare la via ad una Italia libera e nuova.
...
Vi chiedo perdono per tutto quello che vi posso avere fatto di sgradevole, vi chiedo perdono soprattutto per avervi posposti ad un ideale, e prego Iddio affinchè vi dia la forza di sopportare questa notizia. Ordunque non addio, ma arrivederci in un mondo migliore dove le bassezze umane non ci toccheranno più. Salutatemi tutti gli amici e quelli che mi hanno voluto bene. Per l'ultima volta vi bacio e vi abbraccio affettuosamente.
VostroOltre a darmi la vita, mi avete allevato con cure, mi avete dato un'educazione, avete fatto sacrifici enormi per darmi un'istruzione e una cultura, e soprattutto mi avete impresso nell'anima principi di onestà e di onore ai quali non sono venuto mai meno.
Muoio, assassinato da individui che la storia giudicherà come belve umane assetate di sangue, per un ideale, per la grandezza dell'Italia.
Una cosa mi addolora ed è questa: lasciarvi in uno stato di disperazione che immagino e non potervi essere vicino negli ultimi anni. Vi chiedo soprattutto di farvi animo e di sapere sopportare la sorte avversa come io spero che Iddio mi dia la forza di sopportare il gran passo.
Di una cosa sono certo: potrete sempre camminare a testa alta perchè non ho compiuto niente di disonorevole ne' di obbrobrioso.
Ho semplicemente lottato per una causa che ho ritenuta santa: quelli che rimarrano si ricordino di me che ho combattuto per preparare la via ad una Italia libera e nuova.
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Vi chiedo perdono per tutto quello che vi posso avere fatto di sgradevole, vi chiedo perdono soprattutto per avervi posposti ad un ideale, e prego Iddio affinchè vi dia la forza di sopportare questa notizia. Ordunque non addio, ma arrivederci in un mondo migliore dove le bassezze umane non ci toccheranno più. Salutatemi tutti gli amici e quelli che mi hanno voluto bene. Per l'ultima volta vi bacio e vi abbraccio affettuosamente.
Renzo